Non c’è neve, ma dove c’è non aprono gli impianti. Il caso di Pescocostanzo

Al Comune di Pescocostanzo, in provincia di L’Aquila, è giunta una diffida per revocare la concessione per la gestione della stazione sciistica di Vallefura.

La neve, quest’anno, non ha abbondato e molte stazioni sciistiche e impianti di risalita, hanno faticato in quella che, normalmente, è una delle stagioni più floride dal punto di vista turistico per questa tipologia di impianti. Una parte della colpa è, purtroppo, legata ai fenomeni ambientali sempre più cangianti che hanno colpito l’Italia negli scorsi mesi. Un’altra parte di colpa però, in alcuni punti specifici, è legata più a questioni burocratiche.

STAZIONI SCIISTICHE CHIUSE
STAZIONI SCIISTICHE CHIUSE abruzzo.cityrumors.it

Se è infatti vero che da molte parti d’Abruzzo e non solo, la neve ha scarseggiato, mettendo in difficoltà i gestori delle stazioni sciistiche, è anche vero che ci sono casi in cui le cose sono andate al contrario: la neve c’era e con essa tutte le condizioni per godersi una splendida stagione invernale ma, con grande sorpresa, gli impianti non aprivano generando lamentele. Questo è il caso della stazione di Vallefura.

La diffida di Grimaldi

Il Comune di Pescocostanzo è finito nel mezzo di una bufera legale, in seguito della lettera di diffida che Erich Grimaldi, avvocato cassazionista, ha inoltrato alla Regione Abruzzo. Ciò che Grimaldi chiede è che decada la concessione alla società privata che ha in gestione la stazione sciistica di Vallefura sin dal 1990, rinnovata poi nel 2010. Le motivazioni addotte vanno dal danno erariale all’interruzione di pubblico servizio.

Il motivo non è la neve
Il motivo non è la neve abruzzo.cityrumors.it

Secondo la ricostruzione di Grimaldi infatti, l’impianto che sarebbe perfettamente funzionante, ha smesso di essere messo in moto per la stagione 2022/2023. Trattasi, secondo Grimaldi, di una presa di posizione totalmente arbitraria e ingiustificata, dato che, a prescindere dall’impianto di innevamento artificiale, le nevicate di stagione sono state abbondanti tanto da permettere l’utilizzo dell’impianto in modo convenzionale.

Come Grimaldi vuole sottolineare in maniera chiara nella lettera di diffida:”la gestione degli impianti a fune è assimilabile, giuridicamente, a un servizio di trasporto pubblico, motivo per cui nessuno può aprire o chiudere gli impianti, a propria discrezione, provocando un’interruzione di pubblico servizio”. Vallefura è l’unica pista del comprensorio Alto Sangro a non aver reso disponibili gli impianti.

Grimaldi conclude, definendo necessario:”revocare immediatamente la concessione e indire un bando per l’assegnazione dell’area, coinvolgendo nuove cordate di imprenditori che possano garantire l’apertura, in presenza di neve naturale, nell’attesa che vengano approvati i finanziamenti per la realizzazione di un bacino di accumulo e innevamento artificiale”.

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