L’Aquila, sparatoria nell’androne del condominio: scattano le manette

Momenti di paura in un condominio dove sono stati esplosi alcuni colpi di pistola da parte di un uomo di 50 anni. Nei suoi confronti sono scattate le manette

Poteva avere un bilancio completamente differente la sparatoria avvenuta in un condominio. L’episodio risale allo scorso 26 maggio in pieno centro a Sulmona, ma la notizia è venuta fuori solamente in queste ultime ore anche per la decisione da parte della Procura del capoluogo abruzzese nei confronti del responsabile del gesto.

Auto dei carabinieri
L’Aquila, sparatoria nell’androne del condominio: scattano le manette (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Il magistrato ha infatti deciso per l’arresto nei confronti dell’uomo. Le accuse sono quelle di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e minaccia aggravata dall’uso dell’arma. Secondo quanto riferito dal titolare dell’indagine, una misura diversa dal carcere metterebbe in pericolo di vita l’ex. Da qui la decisione è quella di rinchiuderlo in attesa naturalmente del processo e di tutte le verifiche del caso. Fortunatamente quanto successo non ha avuto un bilancio grave visto che nessuno è rimasto ferito.

La ricostruzione dell’accaduto

La ricostruzione dell’accaduto è stata fatta dagli inquirenti nei giorni scorsi. Secondo le prime informazioni, il 50enne si è recato sotto casa dell’ex dopo non aver accettato la fine della relazione sentimentale. Una volta entrato nell’androne ha esploso tre colpi di pistola, ma anche urlato contro la donna e minacciata di morte. Un episodio che aveva portato tanta paura sia alla persona offesa che a tutti i residenti del palazzo.

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Sul posto erano arrivati in poco tempo i carabinieri, che hanno sequestrato due pistole scacciacani e denunciato l’uomo perché non c’era in quel momento la flagranza di reato. Alla fine, però, il Gip, dopo aver attenzionato tutto, ha deciso di aprire le porte del carcere nei confronti del 50enne, che ora dovrà difendersi da accuse sicuramente molto pesanti oltre che naturalmente trascorrere diversi giorni nella struttura penitenziaria.

Auto dei carabinieri
La ricostruzione dell’accaduto (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Una decisione presa per l’incolumità della stessa donna. Il rischio era, infatti, quello che l’uomo potesse colpire ancora. L’arresto, quindi, è un grande sospiro di sollievo non solo per la donna, ma anche per tutti gli abitanti dell’intero palazzo.

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