Le esequie sono state fissate dopo che l’Autorità giudiziaria ha riconsegnato la salma alla famiglia dopo l’autopsia effettuata oggi dall’anatomo patologo dell’ospedale dell’Aquila Giuseppe Calvisi.
A celebrare la funzione funebre il cardinale Giuseppe Petrucci e il rettore della Basilica di Collemaggio, don Nunzio Spinelli. Il luogo sacro, simbolo della città dell’Aquila, può ospitare fino a 2mila persone.
“La famiglia di Tommaso chiede riservatezza. Noi ci sentiamo tutelati dalla Procura dell’Aquila.
Chiediamo, preghiamo tutti, di portare il massimo rispetto a questa famiglia così duramente colpita”. Così all’ANSA l’avvocato Tommaso Colella, legale dei genitori del piccolo morto nella tragedia dell’asilo Primo Maggio.
L’avvocato prosegue spiegando che “la famiglia non vuole rapporti con i mezzi di comunicazione, non vogliono essere ripresi dalle televisioni. Capiamo che tutti lavorano, ma desidero far capire che non vogliono essere cercati: se serve ci si può rivolgere a me, non vorrei essere frainteso – conclude Colella – ma cerchiamo di preservare la loro vita”.
E’ stata una fatalità, una disgrazia, la madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna”: Lo ha detto Patrizio D’Agostino, il papà del piccolo Tommaso morto a 4 anni nell’asilo di Pile travolto dalla macchina sfrenata di una donna 38enne.
L’uomo, che abita a pochi metri dall’asilo Primo Maggio, dopo aver raccontato le convulse vicende dei sanitari intorno al piccolo ha poi detto “speravo si riprendesse ma avevo la convinzione che fosse già morto”.
Sulle pagine de Il Messaggero il papà di Tommaso ha poi raccontato una coincidenza che ha dell’incredibile “In casa amiamo tutti Franco Battiato, un legame particolare: siamo cresciuti con le sue canzoni. Tommaso è nato e morto negli stessi giorni: 23 marzo e 18 maggio. E’ per questo che una associazione che ha appena comprato una ambulanza, la Sam Safety Security, ha deciso di intitolarla a lui, citando La Cura, una delle canzoni più belle di Battiato”.