L’Aquila. Sottoscritto a L’Aquila il “Manifesto delle città delle aree interne italiane”, denominato “Carta dell’Aqula”, contenente valutazioni, strategie di rilancio e richieste di impegno preciso al governo centrale ed una politica legislativa che tenga conto dell’ampio e complesso territorio costituito dalle aree interne che, da nord a sud, vive stesse difficoltà e condivide stessi obiettivi.
La Carta è stata presentata nel corso di un evento pubblico, promosso dal Comune dell’Aquila ed inserito nel cartellone di appuntamenti del Festival della Partecipazione, che si è svolto sabato 23 novembre nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni.
A lanciarla il primo cittadino del capoluogo abruzzese Pierluigi Biondi, insieme con i sindaci delle città di Avellino, Gianluca Festa; Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, e Carpi, Alberto Bellelli, rappresentato dall’assessore con delega alla ricostruzione Riccardo Righi, con la partecipazione dell’assessore regionale abruzzese alle Aree interne, Guido Quintino Liris, del direttore dell’Agenzia della Coesione territoriale, Antonio Caponetto, e del presidente dell’associazione Cultura Italiae, Angelo Argento. Da Matera, in collegamento online, ha manifestato la sua adesione anche il sindaco Raffaello De Ruggieri.
La carta vuole essere l’inizio di un processo che porti alla rinascita delle città piccole e medie della dorsale appenninica, che ridisegni un nuovo ruolo per le “micropoli” superando il concetto di smart city per avviarsi a passo spedito verso quello di smart area.
Una carta attraverso la quale si chiedono allo Stato non più soldi per le aree interne, ma piuttosto più semplificazione e più attenzione verso il ruolo delle piccole e medie città e verso i quattro assi delineati: innovazione, formazione, cultura e turismo, oltre che per le infrastrutture informatiche e per quelle destinate alla mobilità. Intanto, comunque, si gettano le basi per una rete di collaborazione tra Comuni affini, per alleanze tecniche, valorizzazione di esperienze comuni, condivisione d’idee e di sogni.
Cultura, formazione, innovazione e turismo: questi gli hub di competenze sui quali programmare politiche di investimento e facilitare il passaggio da smart city a smart area delle zone appenniniche per attivare connessioni virtuose tra i comuni e renderli più attrattivi per famiglie ed imprese.
Ecco come le città dell’Appennino scelgono di contare nel secolo delle aree metropolitane, usando intelligenza, spirito d’iniziativa, ottimizzando le risorse, unendo le forze.
La Carta dell’Aquila individua politiche e azioni, da condividere con i diversi livelli istituzionali, per attivare una rete di costante collaborazione tra città delle aree interne e generare un nuovo protagonismo. Per invertire i fenomeni di depauperamento demografico e socio economico dei territori le città chiedono: Carta-dellAquila-Manifesto-in-Pdf1