Il progetto è stato presentato a L’Aquila dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, cui si deve la prima felice intuizione di dotare L’Aquila di un polo per le arti contemporanee; Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI; Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila e MAXXI Arte; Margherita Guccione Direttrice MAXXI Architettura; Hou Hanru, Direttore Artistico MAXXI; Pietro Barrera, Segretario generale del MAXXI. Hanno partecipato: Sergey Razov, Ambasciatore in Italia della Federazione Russa, che ha contribuito con una generosa donazione di 7,2 milioni di euro al restauro del Palazzo; il sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi; il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Simbolo della rinascita della città, Palazzo Ardinghelli torna dunque a vivere come nuovo polo del contemporaneo. Le risorse pubbliche per l’avvio del progetto ammontano complessivamente a 2 milioni di euro l’anno. Sono inoltre già avviate collaborazioni con partner privati, come Cassa Depositi e Prestiti BPER Banca. Dice Dario Franceschini, Ministro della Cultura: “La rinascita dell’Aquila passa anche attraverso la cultura e l’apertura della nuova sede del MAXXI segna una giornata importante per il nostro Paese. Il sapiente restauro e il nuovo allestimento di Palazzo Ardinghelli, reso possibile anche grazie all’importante contributo della Federazione Russa, diventerà uno dei simboli della rinascita di questa comunità gravemente ferita dal sisma che sta vedendo nell’arte, nella musica e nello spettacolo fondamentali alleati nella ripartenza”.
Commenta Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI: “Oggi siamo qui grazie a una felice intuizione del Ministro Franceschini nel 2014: portare un polo della contemporaneità in un gioiello del barocco italiano e nel cuore di una città ferita. Fu una chiamata istituzionale, a cui abbiamo risposto con responsabilità e onore. L’apertura di MAXXI L’Aquila è un momento molto importante, che abbiamo atteso a lungo e che ci emoziona, un segnale concreto di rinascita attraverso la cultura per questa città meravigliosa e di ripartenza dopo l’emergenza coronavirus. È inoltre la dimostrazione che insieme si può fare! Ringrazio il Ministero della Cultura, la Federazione Russa, Cassa Depositi e Prestiti, BPER Banca, il nostro partner storico Enel che ci accompagna in tutte le iniziative importanti, il sindaco dell’Aquila e il Presidente della Regione Abruzzo. Ringrazio i tecnici che hanno lavorato a questo mirabile restauro, i team che hanno sapientemente curato l’adeguamento museale del palazzo, tutti coloro che con competenza, generosità e passione hanno reso possibile arrivare fin qui. Ora sta a noi far vivere questo laboratorio di futuro insieme con le amministrazioni, l’università, le istituzioni scientifiche e culturali, i centri di studio e ricerca e le associazioni locali. Siamo più di un progetto “per” il territorio, siamo un progetto “con” il territorio.
Non una vetrina estranea alla città, alle forze sociali culturali e civili, ma un luogo d’incontro, di scambi e collaborazioni, uno spazio aperto a tutti. Siamo qui per lavorare con la ricchissima comunità artistica, culturale e scientifica dell’Abruzzo, per fare di questo museo un centro di ricerca che, come a Roma, tenga insieme arte, architettura, fotografia e tutti i linguaggi della creatività contemporanea, sperimentando in particolare modo le connessioni tra arte e scienza”. La collaborazione con le istituzioni del territorio sarà alla base delle politiche culturali di MAXXI L’Aquila. Sono già stati avviati i primi progetti di residenza e committenza d’artista che prevedono, oltre alla produzione di nuove opere, incontri, laboratori, approfondimenti. Con il MunDA – Museo nazionale d’Abruzzo e la sua direttrice Maria Grazia Filetici sono stati avviati i progetti con i Masbedo e Claudia Pajewski che reinterpreteranno in chiave contemporanea alcuni elementi iconici del Castello Spagnolo dell’Aquila, sede storica del Museo che progressivamente tornerà a ospitarlo. Con il Gran Sasso Science Institute e con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratorio del Gran Sasso è in corso la committenza fotografica ad Armin Linke. Dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi: “Cultura e bellezza sono due elementi fondanti della città dell’Aquila, che caratterizzano in maniera strategica il processo di rinascita in atto. L’inaugurazione del MAXXI aggiunge un prezioso tassello al dinamico e complesso mosaico che si sta ricomponendo a seguito del sisma 2009: una realtà inclusiva e originale, in sintonia con l’identità del capoluogo d’Abruzzo.
Questa giornata testimonia che la forza propulsiva della cultura non è stata soffocata dal coronavirus. Il MAXXI ha scommesso sull’Aquila, questa terra l’ha abbracciato con calore e sincera accoglienza. Il mio ringraziamento va a quanti hanno contribuito al recupero di Palazzo Ardinghelli, restaurato grazie al generoso contributo della Federazione Russa, e a chi ha creduto, lavorato e operato affinché quest’ora di festa finalmente arrivasse”. PUNTO DI EQUILIBRIO: LA MOSTRA INAUGURALE Nella mostra inaugurale PUNTO DI EQUILIBRIO. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione, 8 nuove produzioni site specific dialogano con oltre 60 opere tra le più iconiche della collezione pubblica nazionale di arte architettura e fotografia del MAXXI e con gli spazi barocchi del Palazzo, dalla corte allo scalone, dalla cappella alle sale espositive del piano nobile, come a sondare il potenziale del nuovo museo e capire come sviluppare al meglio il rapporto tra le opere, gli spazi storici dell’edificio e la città. “Questa mostra che inaugura MAXXI L’Aquila è dedicata a Ettore Spalletti – spiega Bartolomeo Pietromarchi -. Il punto di equilibrio è uno statement: ha un significato etico ed estetico, politico e sociale. In un periodo di grandi sconvolgimenti, di emergenze, drammi, incertezza, confusione, l’arte ci aiuta a ritrovare un punto di equilibrio, una stabilità esistenziale. La mostra svela innanzi tutto uno spazio prima sconosciuto, dove le opere entrano in punta di piedi, silenziose e con rispetto del luogo, della sua storia passata e recente, e si connettono con il palazzo, l’intera città e il paesaggio che la circonda per immaginare altri equilibri tra le forze che governano il mondo.
Nella programmazione futura, sarà dedicata particolare attenzione all’arte italiana nel contesto globale”. Sottolinea Margherita Guccione: “Nelle sale di Palazzo Ardinghelli si snoda il percorso in cui le opere, in risonanza con i nuovi spazi museali, inducono a riflettere sul valore e il significato di “equilibrio” inteso sia come principio fondante dell’architettura che, idealmente, come punto oltre il quale spingersi verso nuove visioni” guardando all’architettura e al paesaggio del futuro”. Cuore dell’esposizione, le opere site-specific commissionate a Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio ed Ettore Spalletti che, insieme alle committenze fotografiche a Paolo Pellegrin e Stefano Cerio dedicate al territorio aquilano e al progetto dell’artista russa Anastasia Potemkina prodotto in collaborazione con la V-A-C Foundation di Mosca, abitano il palazzo. Queste opere interagiscono con i lavori di grandi protagonisti dell’arte, dell’architettura e della fotografia italiana e internazionale provenienti dalle collezioni del MAXXI, tra cui Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, William Kentridge, Maria Lai, Piero Manzoni, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Allora & Calzadilla e Juan Muňoz, Yona Friedman, Superstudio e Toyo Ito, Iwan Baan e Gabriele Basilico, solo per citarne alcuni. Appena varcato l’ingresso da via Garibaldi, troviamo l’installazione site-specific in legno combusto Senza Titolo di Nunzio che, con le sue assi curve sospese dal soffitto, guida lo sguardo dalla corte principale, dove risuonano gli echi dell’installazione sonora di Liliana Moro Fischio 3/2018, fino all’altro ingresso in piazza Santa Maria Paganica, mettendo in comunicazione i due accessi del museo con la città. Una volta entrati, il personaggio dai tratti orientali della scultura Senza titolo di Jaun Muñoz accoglie i visitatori e sembra invitarli a continuare il percorso verso il maestoso scalone dal sapore borrominiano illuminato dal neon The Missing Poem is the Poem di Maurizio Nannucci.
Quest’opera si relaziona con gli affreschi settecenteschi di Vincenzo Damini che sovrastano la scala e accompagna il visitatore al piano nobile, dove una teoria di 16 sale espositive accoglie il dialogo tra le opere site-specific, quelle della collezione MAXXI e gli ambienti storici. Nel ballatoio ad anello che affaccia sulla corte, troviamo due opere di Maria Lai: Senza titolo, pagine di stoffa cucite con filo nero su un grande tessuto, della serie Lenzuoli e Il viaggiatore astrale, uno dei suoi celebri libri cuciti. Nel primo dei due grandi saloni con i due camini monumentali arricchiti da preziosi stucchi, insieme a Mother di Maurizio Cattelan, Mimetico di Alighiero Boetti e Quadro di fili elettrici di Michelangelo Pistoletto, incontriamo La città sale di Elisabetta Benassi: una scultura di sale, elemento che l’artista definisce “deposito di memoria”. Ispirata a La città che sale di Umberto Boccioni, capolavoro futurista dedicato alla forza dinamica della città moderna, qui Benassi riflette sulla percarietà delle città nonostante la loro solida apparenza e sul rapporto tra passato e presente, tra storia e futuro. Per il salone successivo, Alberto Garutti ha realizzato Accedere al presente, una lunga tela che scorre su cinque rulli in modo quasi impercettibile, rivelando lentamente i suoi colori: un’opera narrativa sul senso del tempo che, in forma astratta, suggestiva e inesorabile fluisce davanti ai nostri occhi. Nella stessa sala troviamo Achrome di Piero Manzoni e Wireless Fidelity di Luca Trevisani. Il salone principale, chiamato Sala della Voliera, è dedicato a William Kentridge con una selezione di arazzi tra cui il celebre North Pole Map. Proseguendo lungo il ballatoio, dove è allestita la pianta di Roma Interrotta (collage con le visionarie proposte di 12 architetti chiamati nel 1978 a pensare una nuova Roma) introdotta da una tavola di Aldo Rossi, si arriva alla prima di una teoria di stanze incastonate l’una dentro l’altra che iniziano con quella dove è allestita l’abbagliante scultura luminosa Bent and Fused di Monica Bonvicini, e poi alla ex cappella del palazzo. Il Maestro Ettore Spalletti ha scelto proprio questo suggestivo ambiente per il suo capolavoro, Colonna nel vuoto, L’Aquila: una colonna, elemento centrale nella storia dell’arte che, posta al centro dello spazio, diviene espressione dell’intangibile legame tra mondo terreno e ultraterreno, simbolicamente rappresentato dal lanternino della cupola. L’opera resterà esposta in modo permanente, omaggio al grande maestro abruzzese. Dalla cappella si accede alla stanza che ospita Studio per “Eco nel vuoto” di Giulio Paolini, il disegno The Circular Crest Of A Submerged Crater di Salvatore Arancio e Come se di Daniela De Lorenzo, che traduce un atto performativo in una scultura fatta di strati di carta sovrapposti, ritagliati secondo il profilo della proiezione a terra del suo corpo in movimento. Nelle sale successive sono accolti i lavori provenienti dalla collezione di architettura dedicati al tema della città: le Cartoline postali di Venezia e due maquette de La Ville Spatiale di Yona Friedman, il modello de La Città Compatta di Franco Purini e Laura Thermes, una tavola del progetto di conorso per i nuovi Uffici della Camera dei Deputati di Maurizio Sacripanti, il Monumento Continuo di Superstudio, alcuni disegni di Bernard Khoury dedicati a Beirut, gli Elementi di Città di Giovanni Michelucci e due modelli di Toyo Ito. Il percorso prosegue con una serie di sale dedicate alla fotografia, a partire dal progetto Aquila di Stefano Cerio: il suo lavoro, che indaga il rapporto tra realtà e finzione, si concentra sui paesaggi abruzzesi di Campo Felice, Campo Imperatore e Pescasseroli, in cui colloca dei parchi gioco gonfiabili. Il contrasto tra l’austerità del paesaggio e il carattere ludico dei gonfiabili determina una condizine surreale. Nelle sale successive si trovano i lavori di Iwan Baan, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Giovanni Chiaramonte, Guido Guidi, un focus sulla montagna con il dittico di Walter Niedermeyer e i modelli della Casa-Atelier Kostner dei Modus e del Bivacco Fanton di Demogo.
Chiude questa sequenza lo spazio che ospita il progetto L’Aquila di Paolo Pellegrin: un grande polittico di 140 scatti in bianco e nero dedicati alla città e due fotografie a colori che ritraggono montagne e borghi fuori L’Aquila riprese in una notte di luna piena, immagini evocative che trascendono lo scorrere del tempo e rimandano al paesaggismo romantico ottocentesco. Da qui si accede alla stanza con il progetto dell’artista russa Anastasia Potemkina, Untitled, composto da due elementi interconnessi: una vasca idroponica abitata da una pianta spontanea autoctona e una serie di specchi con inciso il profilo di piante infestanti, che saranno poi disposti in luoghi cittadini significativi per la comunità. Un segno di riappropriazione della città da parte della Natura come forma di silenziosa resistenza e rigenerazione. Nella sala attigua, l’installazione sonora Live Ammunition! di Hassan Khan, ci conduce alle scale per scendere alla Project Room al piano terra, dove il video di Allora & Calzadilla The Great Silence conclude il percorso. ATTIVITÀ E COLLABORAZIONI Sono già sold out i primi 4 giorni di visite gratuite in anteprima, da domenica 30 maggio a mercoledì 2 giugno organizzati per festeggiare l’apertura del nuovo museo. MAXXI L’Aquila sarà ufficialmente aperto dal 3 giugno dal giovedì alla domenica (orari: giovedì 15.00 – 19.00, venerdì – domenica 12.00 – 20.00) con ingresso gratuito per gli abitanti di L’Aquila e dell’Abruzzo per tutto il 2021. Per tutta la durata della mostra Punto di equilibrio ogni sabato e domenica le visite saranno arricchite da un servizio di mediazione culturale a cura dell’Ufficio Educazione e dell’Ufficio Formazione del MAXXI, che rende la visita al museo un’esperienza attiva e partecipata, con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti e del corso di laurea in Beni Culturali dell’Università dell’Aquila. Tra gli appuntamenti in programma a Palazzo Ardinghelli, a giugno e luglio ci saranno quelli del palinsesto Libri al MAXXI, realizzato con il sostegno di BPER Banca. Tra i protagonisti: Costantino D’Orazio (25 giugno), Valerio Valentini (26 giugno), Franco Arminio (1 luglio), Chiara Valerio (2 luglio). Tanti gli appuntamenti d’arte che si terranno dopo l’estate, come l’omaggio al maestro Ettore Spalletti con la proiezione del docufilm di Alessandra Galletta Sempilcemente Ettore Spalletti, gli incontri con Elisabetta Benassi e Paolo Pellegrin e il Festival della Performance in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, con la presenza tra gli altri del coreografo e danzatore Virgilio Sieni e di Alessandro Sciarroni con il Collettivo Cinetico. Grande attenzione a formazione e didattica: oltre al workshop Città come cultura che si terrà a L’Aquila in estate, dedicato ai professionisti del settore e allo sviluppo sostenibile dei territori, si svolgeranno al MAXXI L’Aquila anche 2 dei corsi di alta formazione MAXXI KNOW HOW organizzati dal museo e rivolti a giovani professionisti per creare competenze nei i mestieri dell’arte: Progettare l’effimero (iniziato già a maggio) e Narrare con la fotografia (ottobre). Il 24 giugno si svolgerà un workshop dedicato a Maria Lai, rivolto agli studenti dell’università e dell’accademia aquilane e ai mediatori del nuovo museo, nell’ambito del progetto Maria Lai. Los diarios del alma realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council della DG Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Gli studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado del capoluogo abruzzese saranno inoltre protagonisti, da settembre, di una nuova edizione aquilana di MAXXI A[R]T WORK, il Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.