E’ stata allestita in questi giorni una mostra per far conoscere a livello internazionale il percorso di rinascita dell’Aquila e dell’Abruzzo dopo il terremoto devastante del 2009
A sedici anni esatti da quella terribile notte, che ha cambiato per sempre l’esistenza di questa martoriata terra, in molte zone d’Abruzzo è stato ricordato quel tragico evento con varie manifestazioni. Una fiaccolata anche per commemorare chi quella notte perse la vita e anche per ricordare che, anche se tanto è stato fatto, tanto c’è ancora da fare perchè la ricostruzione si possa dire davvero completata. Era infatti il 6 aprile del 2009 quando una scossa di terremoto devastante sconvolse l’Aquila e tanti altri comuni della regione.

Ad oggi il processo di ricostruzione nel territorio colpito dal sisma procede su due fronti principali, da una parte la ricostruzione privata, che si avvale di un procedimento semplificato per l’ottenimento dei fondi, dall’altra quella pubblica, che riguarda principalmente istituzioni come scuole, monumenti, teatri e chiese. Secondo gli ultimi dati pubblicati il 80% della ricostruzione è stata completata a L’Aquila mentre arriva a malapena al 50% nei 56 comuni colpiti dalle scosse.
Una ferita ancora aperta
A sedici anni esatti dal terribile sisma del 2009, la ricostruzione dell’Aquila e del suo comprensorio si sta avvicinando a una fase cruciale. Tra i soliti intoppi burocratici che rallentano le autorizzazioni necessarie, tutte le emergenze successive e nuove normative che nel frattempo sono diventate esecutive, il bilancio attuale restituisce un quadro positivo, di sostanziale avanzamento, ma che nasconde comunque ancora molte lacune.

E mentre nel capoluogo abruzzese si sono succedute manifestazioni in ricordo di quella notte, tra fiaccolate e luminarie accese per non dimenticare ancora i problemi da risolvere, è stata allestita proprio in questi giorni all’Emiciclo la mostra itinerante ‘Earthquakes of Abruzzo (It) from 2009 Until Today – Terremoti d’Abruzzo, dal 2009 ad oggi’. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Regione Abruzzo in collaborazione con gli Uffici Speciali per la Ricostruzione (Usra e Usrc), per testimoniare gli sforzi comunque fatti dalle varie amministrazioni per ricostruire la città dopo quella scossa che l’aveva sfigurata quasi in maniera ineluttabile.
Una mostra per testimoniare la ricostruzione
La mostra, dopo essere stata ospitata nel quartier generale della Regione Abruzzo a Bruxelles, un modo per coinvolgere anche l’amministrazione europea, e successivamente al Comitato Europeo delle Regioni, è tornata nei luoghi simbolo della ricostruzione, prima nella sede comunale dell’Aquila e da ieri all’interno del Consiglio regionale, per proseguire il suo tour nella sede della Giunta regionale d’Abruzzo e in altre sedi istituzionali. Grazie alla moderna tecnologia è possibile, con una serie di pannelli espositivi corredati da QR Code, documentare l’evoluzione degli edifici più rappresentativi sotto il profilo storico, culturale e architettonico, delle condizioni post-sisma allo stato attuale.

Uno stato avanzamento lavori insomma per spiegare bene comunque l’enorme sforzo che si sta facendo per ridare il vero volto a una città sfregiata dal sisma. “Portare questa mostra in Europa”, ha dichiarato il presidente della Regione, Marco Marsilio, “è stato fondamentale per far conoscere a livello internazionale il percorso di rinascita del nostro territorio, ma è importante che oggi torni a parlare alla nostra gente, nei nostri luoghi, per condividere con tutti il risultato del lavoro fatto e la forza della nostra comunità”.





