In entrambi i casi gli atti vessatori hanno avuto inizio a seguito della volontà delle vittime di interrompere il rapporto di coniugio.
In particolare la donna, ha rivolto l’ atteggiamento persecutorio anche nei confronti dell’attuale compagna dell’ex marito, sottoponendola a continue telefonate, in cui l’ha consigliata di interrompere la relazione, nonché pedinandola continuamente, fino al punto di recarsi sul posto di lavoro e chiedere informazioni sul suo conto ai colleghi.
Nel caso dell’uomo, oltre a reiterati soprusi ed atteggiamenti morbosi, l’ex coniuge ha subito atti di violenza fisica, che le hanno provocato dei traumi contusivi al braccio ed al polso.