Si chiama lampada a fessura portatile il nuovo apparecchio di cui si avvarrà l’unità operativa Banca degli occhi-microchirurgia oculare dell’ospedale di L’Aquila, diretta da Germano Genitti. Lo strumento è stato donato dall’associazione aquilana no profit ‘Amore per chi soffre’, presieduta da Orazio Totani, noto imprenditore aquilano, nel corso di una cerimonia che si è svolta questa mattina al San Salvatore, all’interno dell’edificio che ospita la stessa Banca degli occhi. Tra gli altri erano presenti, oltre allo stesso Genitti e all’imprenditore Totani, il manager della Asl, Rinaldo Tordera, il direttore sanitario di presidio, Giovanna Micolucci e il responsabile del centro retina medica Stefano Gentile.
“Un atto di grande sensibilità e altruismo dell’associazione”, afferma Tordera, “che contribuisce a rafforzare l’efficacia di un servizio che a breve avrà una ulteriore, nuova sede e moderne apparecchiature per consolidare il suo importante ruolo anche al di fuori dei confini abruzzesi”.
Una donazione che va ad arricchire i mezzi strumentali di cui dispone la Banca occhi-microchirurgia oculare che, nel corso del 2017, nella sua attività ha fatto registrare notevoli performance, migliorando i già alti standard quali-quantitativi del 2016 e richiamando un numero crescente di utenti da altre regioni che oggi tocca il 23%. Una capacità attrattiva, frutto della qualità del servizio offerto, che comporta un grande impegno da parte di tutti gli operatori, come testimoniano i numeri: lo scorso anno l’attività ambulatoriale ha raggiunto le 10.000 prestazioni mentre, per gli interventi chirurgici, si è quota 2.000.
Sempre nel 2017 sono state effettuate 630 terapie chirurgiche intravitreali per le degenerazioni maculari complicate, soprattutto su pazienti provenienti da regioni limitrofe, e oltre 700 interventi di cataratta. Sono stati inoltre compiuti interventi chirurgici su pazienti affetti da glaucoma e per patologie vitreo-retiniche (distacchi di retina ecc.). Una parte cruciale dell’attività riguarda il ruolo della Banca degli occhi come centro di riferimento regionale per i trapianti, con visite dedicate e attività di eye-banking.
Infatti le cornee, ai fini del trapianto, vengono ‘processate’, vale a dire analizzate in laboratorio, all’ospedale di L’Aquila, da dispositivi assai sofisticati per poterne valutarne l’idoneità ed essere poi impiantate in chi ne ha bisogno. Lo scorso anno, a questo proposito, sono state esaminate 100 cornee, di cui il 40% risultate idonee al trapianto e, oltre a questo, sono state distribuite membrane amniotiche, prelevate dalla placenta di donatrici viventi al momento del parto, che vengono utilizzate per la cura di patologie della superficie oculare.
Con queste autorevoli credenziali, consolidate nel corso del tempo, l’unità operativa si accinge a fare un vero e proprio salto di qualità sul piano logistico in virtù del trasferimento, in tempi brevi, all’edificio L1, appena ristrutturato, dell’attività della preospedalizzazione e day-surgery. La nuova sede disporrà di spazi confortevoli per sala d’attesa e accettazione, di ambulatori dotati di strumenti innovativi tra cui spiccano i nuovi microscopi Zeiss di ultima generazione, con Oct integrato, facoemulsificatori e vitrectomi di altissima precisione.
Moderni strumenti che saranno utilizzati nelle 3 nuove sale operatorie, allestite all’interno dell’edificio L1, che saranno riservate all’attività chirurgica.