Un’escursione in grado di suscitare nei partecipanti, una visione da bambini, di quando nella mente si figurano le immagini della casa degli gnomi, delle fate … o delle streghe. Un bivacco forse tra i più belli e “piccoli” dell’Appennino, tenuto benissimo e da conservare nel tempo.
Oltre alla mente, gioisce anche la vista alla colorata fioritura di tarda primavera. La possibilità di avvistamento di cervi e caprioli è frequente oltre a lupi, aquile e grifoni. Qualche esemplare di camoscio appenninico da qualche anno reintrodotto potrà fare capolino dalle rupi più alte.
Percorso. Si partirà da Rovere e entrati nel bosco, si inizierà e, dopo una caratteristica paretina di pochi metri nel bosco, in corrispondenza di un bivio si imboccherà il sentiero che sale tra pietre e radure fino a raggiungere un fontanile tra gli alberi. Qui si guadagnerà un’ampia depressione fino a raggiungere la cresta e qui, la visione agli occhi sarà decisamente suggestiva sul sottostante altipiano delle Rocche e sul Gran Sasso. Si proseguirà, sempre in cresta, fino a raggiungere, in località Mandra Murata, l’incantevole rifugio “La Vecchia”. Per la discesa si percorre un sentiero sulla cresta che permette di scendere tra vallecole e prati fino a congiungerci con quello fatto all’andata e tornare nel punto di partenza.