Campo Imperatore. Sforzo lodevole, quello degli enti territoriali, Parco del Gran Sasso in Primis, per la creazione di aree di parcheggio in tutta la piana di Campo Imperatore.
Ben delimitate, con enormi massi bianchi a impedire che auto, moto e camper sconfinino a macchia d’olio sui prati. Ben segnalate, con cartelli blu e la tipica “P” del parcheggio posta a 150 metri e a ridosso di ogni area, con apposite mappe che indicano dove ogni mezzo deve appositamente essere parcheggiato, dividendo le aree per i camper da quelle per le due e le quattro ruote.
Ce ne sono ovunque in tutta la piana che dal territorio di Castel del Monte sale fino al Gran Sasso: a Fonte Vetica, nei pressi di Racollo, prima della vecchia miniera, alla fine del canyon di Valianara, con indicazioni da entrambe le direzioni.
Eppure, a quanto pare, non basta a cambiare la vecchie, italiche, cattive abitudini di parcheggiare indiscriminatamente, seguendo l’unico criterio del “più vicino, più comodo”.
Come mostrano le fotografie scattate ieri in quella che è ormai conosciuta come l’area dei “macelli”, attorno ai ristori a un paio di chilometri da Fonte Vetica, a qualche centinaia di metri da dove lo scorso 5 agosto è partito l’incendio ha devastato migliaia di ettari di prateria e bosco, arrivando fino a Rigopiano.
Giornata poco affollata e ben lontana dalla ressa che si scatena in piena estate, eppure la maggior parte di chi si è fermato per godere del panorama mozzafiato ha preferito ignorare completamente le nuove indicazioni: automobili parcheggiate a casaccio o, peggio, nell’area riservata alle moto che, invece, sono state lasciate a bordo strada. Tutto mentre, a pochissimi passi, un immenso parcheggio (sempre ampiamente segnalato) era completamente vuoto.