Il mezzo, di proprietà di una ditta con sede a Reggio Calabria, era condotto da un trentaduenne romeno, residente a Mondragone, in provincia di Caserta, che mostrava agli operatori una scheda per il cronotachigrafo che è risultata poi intestata al cognato, anch’egli rumeno e residente nella cittadina casertana, attualmente disoccupato.
In questo modo, il conducente poteva fruire della maggiorazione dei tempi di guida a disposizione, utilizzando sia la scheda personale, che quella del cognato.
E’ quindi scattata immediatamente la contestazione dell’articolo 179 del Codice della Strada, con ritiro della patente e sequestro amministrativo della scheda tachigrafica.
Nell’ottica di promuovere la sicurezza della circolazione, il Compartimento Polizia Stradale “Abruzzo e Molise” sta ponendo particolare attenzione al controllo dei mezzi pesanti, considerato l’aumento del traffico veicolare legato agli esodi estivi e al venir meno delle restrizioni conseguenti all’epidemia di Covid 19.