L’Aquila, blitz antiterrorismo dei Ros, 14 arresti

Da stamattina all’alba sono in corso in tutta Italia arresti e perquisizioni ad opera dei carabinieri dei Ros nei confronti di alcuni esponenti di un gruppo clandestino ispirato al movimento neofascista “Ordine Nuovo” con l’accusa di terrorismo.

Sono 14 gli arresti disposti dalla magistratura dell’Aquila, per gli aderenti al gruppo che “progettava azioni violente contro obiettivi istituzionali”.

Dalle indagini i carabinieri hanno riscontrato i tentativi del gruppo di procurarsi armi attraverso la pianificazione di una rapina già organizzata e attraverso canali esteri. Inoltre l’attività eversiva veniva svolta anche attraverso i social network che servivano per fare propaganda.

Nell’ordinanza di custodia cautelare sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico ed associazione finalizzata all’incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

L’INDAGINE. I 14 arresti del Ros dell’Aquila (di cui 11 in carcere e 3 ai domiciliari) scaturiscono da un’ attivita’ investigativa avviata nel 2013 nei riguardi di un’ associazione clandestina denominata ‘Avanguardia Ordinovista’ che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista ‘Ordine Nuovo’ e ponendosi in continuita’ con l’eversione nera degli anni 70, progettava azioni nei confronti di obiettivi istituzionali, al fine di sovvertire l’ordine democratico dello Stato.

In particolare le indagini documentavano come il gruppo, guidato da Stefano Manni di Ascoli Piceno di 48 anni residente a Montesilvano (che vanta un legame di parentela con Gianni Nardi, terrorista neofascista che negli anni 70 insieme a Stefano Delle Chiaie, Giancarlo Esposti e Salvatore Vivirito era uno dei maggiori esponenti dell’ Ordine Nuovo), avesse elaborato un piano volto a minare la stabilita’ sociale attraverso atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali quali Prefetture, Questure e uffici di Equitalia e previsto in un secondo momento di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito; avviato la ricerca di armi per la realizzazione degli scopi eversivi recuperandone alcune sotterranee e dopo l’ ultima guerra mondiale, acquistandone altre in Slovenia tramite contatti locali o approvvigionandosi con una rapina, gia’ pianificata di armi detenute da un collezionista.

Sempre secondo le indagini il gruppo ha utilizzato il web ed in particolare Facebook come strumento di propaganda eversiva, per incitare all’odio razziale e fare proselitismo. Manni aveva realizzato un doppio livello di comunicazione, uno attraverso un profilo pubblico, dove lanciava messaggi volti ad alimentare tensioni sociali e a suscitare sentimenti di odio razziale, in particolare nei confronti delle persone di colore; un altro attraverso un profilo privato, limitato ad un circuito ristretto dove discuteva le progettualita’ eversive del gruppo.

Altro aspetto rimarcato, quello di aver progettato la costituzione della ‘Scuola Politica Triskele’, legata alla creazione del ‘Centro Studi Progetto Olimpo’ attraverso cui promuovere ed organizzare incontri politico-culturali in varie localita’ italiane nonche’ i cosiddetti ‘campi hobbit’ all’interno dei quali diffondere e sviluppare l’ ideologia e le progettualita’ eversive del gruppo che ha intrattenuto contatti con altri gruppi attestati su posizioni di estrema destra per unirsi nel processo di destabilizzazione e lotta politica quali i “Nazionalisti Friulani’, il ‘Movimento Uomo Nuovo’ e la ‘Confederatio’.

GLI ARRESTATI. Gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Aquila Nera” condotta dal Ros contro l’eversione sono: Stefano Manni, 48 anni di Ascoli Piceno ma residente a Montesilvano (Pescara); Marina Pellati (49) di Varese, residente a Montesilvano; Luca Infantino (33) di Legnano (Milano), ivi residente; Piero Mastrantonio (40) dell’Aquila, ivi residente; Emanuele Pandolfina Del Vasto (63) di Palermo, residente a Pescara; Franco Montanaro (46) di Roccamorice (Pescara), ivi residente; Franco La Valle (51) di Chieti, ivi residente; Maria Grazia Callegari (57) di Venezia, residente in provincia di Torino; Franco Grespi (52) di Milano, residente a Gorizia; Ornella Garoli (53) di Milano, residente a Gorizia; Katia De Ritis (57) di lanciano (Chieti), ivi residente. Ai domiciliari sono finiti Monica Malandra di 42 anni dell’Aquila, ivi residente, Marco Pavan (30) di Venezia, residente a Padova e infine, Luigi Di Menno di Bucchianico 47enne di Lanciano (Chieti), ivi residente. Nell’ambito dell’operazione sono state complessivamente indagate 44 persone. La base operativa era Montesilvano.

GLI OBIETTIVI.  Dalle carte degli inquirenti emerge che l’ex fascista dei Nar Marco Affatigato e’ stato il primo obiettivo del gruppo. Bisognava assassinarlo perche’ ritenuto un componente dell’Aisi (agenzia informazione sicurezza interna) “che ha fatto arrestare tanti camerati”. Nel pomeriggio di martedi’ 25 marzo scorso emergeva una conversazione in chat di facebook tra i profili in uso a Stefano Manni, Luca Infantino, Mariagrazia Callegari, Piero Mastrantonio e Monica Malandra. In essa i primi tre evidenziavano la necessita’ di “eliminare” “abbattere senza se e senza ma”, Marco Affatigato, “ritenuto da notizie fondate al 90% del’Aisi”. La scelta di Marco Affatigato come soggetto da colpire e’ chiarita in una conversazione intercettata lo stesso giorno, avvenuta tra Stefano Manni e Luca Infantino nella quale si afferma: “andiamo a staccargliela che ha rotto i coglioni di lavorare per il ministero, e cazzo, oltre a quello che chiaramente una delle motivazioni principali almeno facciamo un po’ di pulizia nel senso…colpiamo lo Stato che lo sa che sta rompendo i coglioni che c’e’ qualcuno, ci siamo, portiamo vendetta e che per colpa di questo pezzo di merda, 6.000 persone circa che lo vogliono morto saran contenti e la gente sta zitta perche’ hanno rotto i coglioni, non si puo’ andare avanti in questa maniera”.

In un post intercettato il 28 settembre 2013 sulla profilo facebook, Stefano Manni, capo indiscusso del gruppo scrive: “Se non lo dico scoppio. Questo e’ il momento storicamente perfetto per carbonizzare Napolitano e la sua scorta. Da qui deve iniziare la liberazione d’Italia”. Il 29 ottobre sempre Manni posta la seguente frase: “D’ordine. Colpire tutte le sedi Equitalia con ordigni ad alto potenziale, quando i dipendenti sono dentro. Gia’ perche’ Equitalia non ha un corpo e un’anima, opera (ed uccide) per messo dei suoi dipendenti. Diffondere”. A seguire altro messaggio “indicativo dello spirito rivoluzionario e stragista”. “Credo – scrive sempre Manni su facebook – che voi non abbiate capito bene. Se i Maro’ dovessero essere condannati a morte si aprira’ una stagione di sangue che l’Italia non ha conosciuto neanche con i conflitti mondiali”.

“Durante le perquisizioni – ha chiarito il pm della Dda dell’Aquila, Antonietta Picardi – abbiamo scoperto una lista a casa di uno degli indagati con l’elenco delle persone che potevano essere degli obiettivi. Vi erano intenti tutti tenuti sotto controllo che pero’ procuravano molta attenzione a chi li stava seguendo perche’ se ci fosse sfuggita di mano la situazione, potete immaginare cosa poteva succedere. Si e’ proceduto anche ad un sequestro di 21 armi a Pescara che sarebbero state oggetto di mira ai danni della persona che le custodiva legalmente. I carabinieri hanno fatto un accertamento amministrativo, fortunatamente non tutto era in regola e cosi’ si e’ provveduto a fare un sequestro amministrativo, riuscendo a sottrarre le armi alla volonta’ illecita manifestata dal gruppo”. Tra gli obiettivi c’era anche Gianni Chiodi.

CARABINIERI INFILTRATI. “Per la prima volta c’è stata l’applicazione della norma che prevede la presenza di agenti infiltrati in materia di terrorismo”. Lo ha detto il Procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, e responsabile della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo dell’Abruzzo Fausto Cardella nel corso della conferenza stampa sull’organizzazione (smantellata) di estrema destra che progettavano massacri per destabilizzare lo Stato democratico.

 

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