L’Aquila. Sit-in di protesta stamani fuori la sede dell’Aquila di Equitalia. La manifestazione è stata organizzata dal Cospa Abruzzo, associazione a tutela di allevatori contadini e agricoltori della regione, rappresentata da Dino Rossi, piccolo imprenditore di Ofena (L’Aquila). In via Strinella è arrivato un carrellone trainato da un trattore con 2.000 zappe senza i manici. Solo una zappa è munita di manico, regalo per la direttrice di Equitalia con tanto fiocco natalizio.
E per rimanere in tema Rossi – che con Equitalia ha delle pendenze per le quali non si riuscirebbero ancora a definire gli interessi vari riportati in cartelle tanto che si è ormai giunti alle vie legali – ha scritto una lettera di Natale alla stessa responsabile aquilana della società di riscossione tributi. “Cara direttrice – scrive Rossi – questo è il mio regalo di Natale per conto di tutti gli agricoltori abruzzesi; la Zappa, uno degli strumenti più antichi che ancora oggi si usa per le piccole rifinizioni, là dove il trattore non arriva.
Questo strumento, a prima vista sembra una cosa inutile, ma per l’agricoltura è ed è stato essenziale. La zappa, per migliaia da anni ha acconsentito di sfamare intere famiglie, nel contempo ha dato l’opportunità ai contadini di produrre ricchezza, muovendo il volano dell’economia italiana. La zappa, per migliaia di anni ha mantenuto il territorio pulito riducendo il problema di disastro ambientale, come sta avvenendo in altri luoghi fuori regione.
La zappa, oggi è stata messa da parte, persone come lei che sono ai quadri di comando ne ignorano addirittura l’esistenza: ecco la fine che abbiamo fatto! Tutti l’hanno abbandonata osserva Dino Rossi – tutti hanno voluto il posto statale o il posto fisso , guai se farsi dire dalla gente che sei un contadino, uno zappaterra! Da qui, l’abbandono della zappa”.
“Anche noi contadini – prosegue Rossi – siamo stati costretti ad abbandonarla, per passare da contadini a imprenditori agricoli e abbiamo acquistato il trattore. Quei contadini, anzi imprenditori agricoli rimasti, sfortunati di non essere raccomandati, di non aver avuto quel famoso calcio in culo. Siamo rimasti in pochi a produrre ricchezza.Per un periodo – ricorda nella lettera il rappresentante del Cospa Abruzzo – siamo stati bene, nessuno ci ha molestato, forse chi governava nel primo periodo sentiva ancora l’effetto zappa, dovuto anche al fatto che le casse dello Stato erano ancora piene perchè si erano utilizzate le zappe.
A mano a mano, i nuovi politicanti si sono abituati ad una vita agiata e per non ritornare alla zappa, per assicurarsi il proprio posto si sono inventati leggi e leggine allo scopo di creare posti di lavoro, anzi serbatoi di voti sicuri per il proprio posto in politica. Anche Equitalia – accusa Rossi – è uno di questi. Uffici di lusso sparpagliati su tutto il territorio nazionale, con l’aggravante che lo Stato non ha più i soldi, in quanto non ci sono più le zappe.
Allora, ha pensato bene di prendere due piccioni con una fava: da una parte si è garantito il pacchetto dei voti, dall’altra il rientro forzoso delle tasse. Cosa fare? Si è pensato di darvi l’opportunità di farvi pagare dai contribuenti con interessi pesanti. Cara direttrice – si legge ancora nella lettera – visto il suo filo diretto verso lo Stato e la politica malata di oggi, le regaliamo questa zappa, perchè noi non riusciamo a ricavare dalla terra ulteriore reddito sufficiente al sostentamento delle nostre famiglie e al mantenimento dei serbatoi di voti della politica impicciona italiana”.
Poi l’affondo finale: “E’ ora che tornate gradualmente alla zappa altrimenti un ritorno brusco sarà sicuramente traumatico. Con affetto dal tuo contadino buon natale e speriamo ad un felice 2015 pieno di zappe!”.