L’Aquila. Non si rilevano imminenti e gravi pericoli per la salute pubblica e non si ravvisa il rischio di inquinamento dell’acqua superficiale o di falda anche se resta ferma la connotazione di rifiuti pericolosi dei materiali (qualora venisse confermata la presenza di amianto dalle analisi) e la necessità imprescindibile di bonificare l’intera area.
E’ quanto emerso da una serie di accertamenti effettuati a Raiano sulla discarica di tubi di cemento e amianto sequestrata dalla Guardia di finanza. L’Assessore all’Ambiente Mario Mazzocca ha effettuato questa mattina un sopralluogo sull’area interessata dalla discarica sita nel Comune di Raiano, per rendersi conto di persona dello stato di fatto, anche in relazione al risalto che l’evento ha avuto e per la situazione creatasi da controllare con il massimo rigore,
E’ stata, dunque, effettuata una ricognizione visiva dei materiali depositati sul posto anche in virtù dei dati provvisori acquisiti dai competenti uffici regionali. L’area, a servizio del Consorzio di Bonifica Aterno-Sagittario è situata, a poche centinaia di metri a monte dell’abitato di Raiano. All’interno della recinzione sono depositati sul suolo numerosi tubi verosimilmente in cemento-amianto (utilizzati, anni fa, comunemente, come condotte per l?irrigazione). Si tratta di circa 1000 pezzi, di diametri variabili tra i 15 e 40 centimetri e lunghi circa 6 metri, molti dei quali tenuti insieme da fascette metalliche di imballo (come depositati circa venti anni fa e mai utilizzati).
Tuttavia, su richiesta della GDF di Sulmona è stato esperito un sopralluogo dal personale ARTA che ha proceduto al prelievo di 10 campioni di materiali in massa (schegge di cemento amianto) a rappresentare le diverse tipologie dei materiali sospettati di contenere amianto (tubi di differenti diametri, raccordi, frammenti sparsi a terra). Le analisi dei reperti saranno effettuate presso il Centro Regionale di Riferimento per l?Amianto, struttura specializzata presso il Distretto Provinciale ARTA di Teramo