L’Aquila. Con la nuova Tac a 32 strati, Radioterapia dell’ospedale di L’Aquila tocca l’apice della precisione, colpendo e distruggendo il tumore come un tiratore scelto e a dosi dimezzate di radiazioni sul paziente.
Un macchinario, acquistato dalla Direzione aziendale e messo a disposizione del Servizio di Radioterapia dell’ospedale di L’Aquila, che è così avanzato da selezionare il corpo con strati di un millimetro. La sofisticata Tac è costata 400.000 euro e, dopo il collaudo eseguito nei giorni scorsi, entrerà in funzione nelle prossime settimane. Oltre al trattamenti per debellare le neoplasie, il sofisticato macchinario, ora in dotazione al Servizio di Radioterapia del San Salvatore, diretto dal professor Ernesto Di Cesare, consentirà di ridurre le liste di attesa, limitatamente alla diagnostica d’immagine per le patologie tumorali.
La straordinaria precisione nel colpire la massa tumorale senza danneggiare i tessuti circostanti, è dovuta alle proprietà della nuova Tac che permette di trasmettere le immagini digitali tridimensionali, che delimitano i contorni e il volume del tumore da debellare, direttamente all’acceleratore lineare, cioè all’apparecchio che sprigiona il fascio di radiazioni che neutralizza la neoplasia. Con le precedenti attrezzature, invece, c’era un passaggio intermedio: le immagini dovevano essere trasferite all’acceleratore e poi da quest’ultimo rielaborate. Un’operazione supplementare che rendeva necessario aggiustare la ‘mira’ sul bersaglio-tumore fino a quando non si raggiungeva la precisione assoluta. Con la nuova Tac il tumore viene inquadrato alla perfezione da un ‘mirino’ (quello dell’acceleratore); infatti, il nuovo macchinario Tac, a differenza di quello precedentemente in dotazione, parla un ‘linguaggio’ informatico identico a quello dell’acceleratore. La Tac avrà un altro notevole vantaggio: dimezzerà la quantità di radiazione somministrata al paziente. Ciò in virtù dell’utilizzo di uno dei più avanzati sistemi di dosaggio, il cosiddetto Eac (exposure automatic control) che modula la quantità di radiazione in funzione della massa corporea del paziente.
L’ultimo ‘diamante’ della tecnologia approdato al San Salvatore verrà utilizzato in tutti i campi della Radioterapia: brachiterapia (raggi X diretti all’interno o vicino la zona da trattare), stereotassica (sorgente radioattiva esterna al corpo) e Iort (radioterapia intraoperatoria, cioè effettuata durante l’intervento chirurgico). Oltre alle eccezionali proprietà tecnologiche, che portano ad altezze vertiginose la Radioterapia del S. Salvatore, la moderna Tac permetterà, relativamente all’attività di diagnostica dei tumori, anche di ridurre le liste di attesa.
640 i nuovi pazienti, 50 in più in un anno. Dal luglio 2013 al luglio 2014, Radioterapia ha eseguito 1.800 visite di controllo e 14.115 terapie con l’acceleratore lineare. 640 pazienti, sempre nel periodo preso in considerazione (luglio 2013- luglio 2014) hanno usufruito per la prima volta del servizio: 50 in più rispetto al corrispondente periodo precedente. Al primo posto nei casi trattati, c’è il cancro alla mammella (178 casi), seguito da quello alla prostata (108); staccati, cancro all’utero (71) ed epiteliomi cutanei (47).