Anche per l’anno scolastico 2014-2015, infatti, circa 6000 bambine/i aquilani seguiranno le lezioni nei MUSP, i moduli ad uso scolastico provvisorio predisposti a seguito del terremoto, per consentire la ripresa immediata dell’attività didattica: fra i diecimila edifici andati distrutti nel 2009, si contavano anche settanta strutture scolastiche e l’impiego dei MUSP consentì di risolvere, nell’immediato, l’emergenza per migliaia di ragazze e ragazzi, favorendo la possibilità di tornare a fare scuola in contesti accettabili.
Tuttavia, quelle che dovevano essere delle strutture “provvisorie”, con il tempo, stanno diventando permanenti: già da un paio d’anni, si rilevano problematiche relative al riscaldamento, alle infiltrazioni, al sistema fognario, a componenti strutturali.
Dal 2009, sono stati stanziati dai vari governi succeduti alla guida del Paese, 37 milioni di euro per la ricostruzione delle scuole aquilane ma, ad oggi, è stato presentato dal Comune dell’Aquila un solo progetto per la Scuola Primaria di Pettino.
Per sbloccare le risorse messe a disposizione è necessario che il Comune elabori al più presto altri progetti esecutivi in modo da aprire bandi di gara, scrivere capitolati e infine aggiudicare i lavori alle imprese. Solo così sarà possibile avviare la ricostruzione delle strutture scolastiche, utilizzando le risorse già stanziate per questo territorio.
L’assemblea cittadina del 16 settembre, che vuole essere un momento di incontro per tutti i cittadini, insegnanti e genitori impegnati quotidianamente nel monitorare lo stato delle cose a L’Aquila, cercherà di capire a che punto siamo e quali sono le problematiche legate alla ricostruzione delle strutture scolastiche del capoluogo abruzzese, partendo dall’analisi della situazione attuale, individuando responsabilità e soprattutto prospettive future per le scuole aquilane.