L’Aquila. Il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 (che riunisce 29 associazioni e movimenti per la tutela dell’ambiente della nostra regione, tra le quali il Club Alpino Italiano, Italia Nostra, la LIPU, Pro Natura, il Touring Club Italiano, il WWF, Salviamo l’Orso e Altura) rende noto che il Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone ha comunicato, in una nota ufficiale indirizzata ieri al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e al Coordinamento stesso, che “vigilerà affinché l’eventuale realizzazione dei lavori” previsti per la nuova Seggiovia Campo Imperatore-Osservatorio “avvenga nel rigoroso rispetto degli iter previsti dalla procedura”.
La stazione di partenza dell’Osservatorio e la parte iniziale della nuova Seggiovia sarebbero infatti completamente sovrapposti alla Stazione di Ricerca a Lungo Termine del Gran Sasso (gestita proprio dal Corpo forestale dello Stato), confermando le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dalla Rete LTER-Italia, che ha evidenziato “l’inevitabile impatto di tale opera sulle attività di ricerca a lungo termine svolte”, ricordando che “le preziose e lunghe serie di dati accumulati in tale sito LTER (trent’anni di dati sulla vegetazione e dieci sugli uccelli) sarebbero irrimediabilmente compromesse da un’alterazione dell’ambiente circostante”.
Ed è proprio su questo che il Coordinamento insiste: “occorre dare ampia pubblicità al progetto ed ai relativi Studi di Valutazione di Impatto e di Incidenza Ambientale, in modo che tutti possano valutarne le implicazioni. Invece, fino ad ora, gli elaborati progettuali non sono stati resi pubblici (lo stesso Coordinamento ha potuto visionarli solo rapidamente, senza riuscire ad ottenerne copia), né tanto meno sono stati resi pubblici gli Studi di VIA e di VINCA. In questo senso, il Coordinamento accoglie con favore, in linea di principio, la proposta dell’Associazione Gran Sasso Anno Zero di organizzare un momento di confronto e dibattito nell’ambito del Festival della Montagna previsto per il prossimo autunno. Le proposte di Gran Sasso Anno Zero, tese a promuovere uno sviluppo turistico sostenibile del Gran Sasso a partire da attività a basso impatto ambientale, riflettono pienamente quelle del Coordinamento presentate durante il workshop del 3 maggio scorso a Campo Imperatore. Occorre creare nuove opportunità di lavoro durante tutto l’arco dell’anno, per rivitalizzare l’economia dell’area in modo durevole fornendo lavoro a decine di migliaia di persone per decenni, migliorando e non peggiorando la qualità del nostro preziosissimo ambiente naturale. Attraverso la conversione in chiave ecologica dei complessi turistico-sciistici, l’attuazione di estesi interventi di risanamento e rinaturalizzazione del territorio e la promozione di un turismo distribuito lungo tutto l’arco dell’anno, si potrebbe davvero rilanciare lo sviluppo di un territorio prezioso che tutto il mondo ci invidia. Occorre però evitare che, mentre si discute e ci si confronta civilmente, qualcuno impegni già i primi 6 milioni di Euro per la realizzazione di un progetto a sicuro e forte impatto ambientale, ridicolizzando valori importanti come partecipazione e democrazia”.
Il Coordinamento ricorda ancora una volta che l”a legge impone che gli Studi di Valutazione di Impatto e di Incidenza Ambientale devono essere resi pubblici fin dal momento dell’approvazione del progetto. Il progetto preliminare della nuova Seggiovia è stato invece approvato e messo a bando di gara europea quando ancora tali Studi non erano stati completati, contravvenendo così a quanto disposto dalla Legge Regionale sulla VIA (n. 66/1990, art. 2 c. 1) ed dal Codice sui contratti pubblici (D.Lg.vo n. 163/2006, art. 165 c. 3)”.
Il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 ribadisce “per l’ultima volta la richiesta al Centro turistico del Gran Sasso e all’Amministrazione Comunale dell’Aquila di ritirare subito il bando di gara d’appalto per la nuova seggiovia, per discutere pubblicamente questo e gli altri progetti connessi, da sottoporre preventivamente agli obbligatori Studi di Incidenza e di Impatto Ambientale. Perdurando l’irregolarità della situazione, diverrebbe inevitabile un intervento della Polizia Giudiziaria e dell’Autorità Giudiziaria teso ad imporre il rispetto delle procedure di legge, con i conseguenti ritardi, immobilismi e sperperi di tempo e di denaro”.