Sono infatti ben 150 i cantieri al momento aperti nel centro storico del capoluogo abruzzese: una ricostruzione dunque in qualche modo avviata, sebbene ad oggi L’Aquila appaia purtroppo ancora come una città fantasma.
I cittadini, come spiega Cialente, chiedono lavoro, perché la crisi economica non risparmia i terremotati, ma anche la ricostruzione “perché – sottolinea Cialente – noi paghiamo lo scotto di non avere avuto una legge di finanziamento dall’inizio. Quest’anno servono 700 milioni per non interrompere i lavori a giugno.
L’Aquila – conclude il sindaco – sta uscendo fuori dal suo dramma e finora ce l’ha fatta da sola con l’assenza totale della Regione ma adesso chiede disperatamente che si creda in lei e che lo Stato l’accompagni con l’unica cosa da fare: concedere fondi”.
Nel frattempo Renzi ha comunicato al sindaco Cialente l’impossibilità ad essere a L’Aquila i prossimi 5 e 6 aprile. Il presidente del Consiglio ha annunciato anche che sarà presto in visita al Capoluogo abruzzese.