L’Aquila. Da ieri, parte dell’ex Facoltà di Ingegneria é ritornata nella sua sede storica di Roio. Bene, commenta l’Unione degli Universitari de L’Aquila, ma sono ancora tante le perplessità e le criticità.
A cominciare dagli spazi a disposizione degli studenti per i corsi. “Si sono dimostrati assolutamente insufficienti” commenta l’Udu in una nota “in quanto le aule già disponibili per le lezioni sono inadatte al numero dei frequentanti. Mancano inoltre le aule studio, con la biblioteca ancora inagibile e l’aula magna chiusa. Tutti i corsi hanno registrato una settimana di ritardo, mentre, ben che vada, se l’aula magna diventerà agibile dal 14 ottobre, come comunicato dal Dipartimento, le matricole del primo anno avranno perso ben due settimane di lezione. C’è il rischio che ciò possa produrre un problema agli studenti, poiché molti dei corsi di base fondamentali si tengono proprio in questo semestre e per questo ci vuole la massima attenzione nella riorganizzazione del carico e del periodo didattico. La totale assenza del bar e dei distributori automatici, infine, ha creato gravi disagi tra gli studenti che hanno avuto difficoltà nel reperire una semplice bottiglietta d’acqua: ci si è addirittura appoggiati ad associazioni di Protezione Civile per risolvere temporaneamente il problema. Per mesi abbiamo chiesto che si ritornasse nella sede di Monteluco di Roio nel miglior modo possibile. Gli studenti sono stanchi di vivere sempre in una situazione emergenziale. Sappiamo che continueranno ad esserci disagi e sappiamo anche che alcuni di questi sono ‘fisiologici’ in un percorso di rientro alla normalità, ma chiediamo che vengano minimizzati e che vengano risolti tutti quelli che sono oggettivamente dipendenti da una buona organizzazione. E’ fondamentale che ciò accada il prima possibile e che nei confronti degli studenti dei corsi interessati ci sia la massima chiarezza e trasparenza”.