E’ sparito l’incubo degli automobilisti, quello che in molti da tempo chiamavano il “dosso maledetto”.
Si tratta di un pericolosissimo dislivello del manto stradale che presenziava imponente al chilometro 13+600 della SS 652 di Fondovalle Sangro, nei pressi del cavalcavia denominato “Valle Salice 1”, recente teatro e probabile causa di uno spaventoso incidente nel quale una giovane coppia napoletana si è salvata solo per miracolo, dopo aver sbandato e urtato la lama di un guard-rail, che si è conficcato nell’abitacolo della loro Fiat 500.
Nella mattinata di lunedì una squadra di operai ha iniziato i lavori sulla Fondovalle con tanto di segnaletica, frese, rulli e camion, iniziando i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza sia del tratto di strada interessato dal pericolosissimo dosso, sia delle infrastrutture poste a protezione e delimitazione della carreggiata.
Alcuni giorni fa, molti automobilisti avevano chiesto un immediato intervento affinchè su alcuni tratti della SS 652, nei territori della provincia dell’Aquila e di Isernia, fosse ripristinato il manto stradale e fosse sostituita la segnaletica, scolorita, occultata da cespugli e danneggiata. La strada è stata definita una vera e propria trincea e i tratti critici sono stati individuati in località “Valle salice”, sul Viadotto “Barone”, in prossimità del Bivio di San Pietro Avellana al chilometro 24+800, e tra le due gallerie ubicate al chilometro 26+800 vicino Ateleta, dove oggi sono iniziati i lavori. Il gruppo di residenti aveva manifestato l’intenzione di chiedere un incontro con i vertici Anas e le Prefetture competenti, affinchè fossero aperti i cantieri, riservandosi, in caso di risposta non soddisfacente, di rappresentare la problematica all’attenzione dei massimi organi istituzionali.
“L’intervento di lunedì” commenta qualcuno “la tempistica di poche ore utile alla rimozione del pericolo dosso, è una conferma che questo problema, come altri, si sarebbe potuto risolvere già molto tempo fa se chi di dovere si fosse interessato, senza mettere a rischio gli automobilisti”.
Sulla 652, oltre al traffico locale, si articola un traffico turistico e commerciale, quest’ultimo quantificato in circa 1000 tir al giorno. Costituisce un vero e proprio ponte viario tra l’Adriatico e il Tirreno, ma in virtù del suo stato di manutenzione e dei tratti di strada incompleti non è del tutto funzionale per le esigenze del trasporto merci delle industrie della Val di Sangro, che rappresentano un terzo del PIL Regionale Abruzzese.
Per il prossimo primo ottobre, altre brutte notizie: la Provincia di Isernia infatti, ha disposto chiusura della SP 88, Sangrina che collega i Comuni di Sant’Angelo del Pesco e Quadri, un tratto di strada di 3.8 km stretto, curvilineo e sovraccarico di traffico, che funge da “bretella” in un tratto non completato della SS 652. La chiusura si rende necessaria poichè la Provincia di Isernia non ha più risorse da utilizzare per la manutenzione e per la messa in sicurezza di questa strada. La decisione metterà in crisi l’intero tessuto industriale della Val di Sangro, con notevole aumento dei costi di trasporto, in quanto il traffico sarà dirottato su altre arterie, a soffrire saranno anche alcune attività commerciali dell’Alto Sangro e dell’Alto Molise. Per far fronte a questa importantissima e delicata problematica, da tempo a Roma sono in corso importanti tavoli di accordi e trattative. Anche in questo caso ahimè, qualche Sindaco tace e puntualmente diserta.
Pierluigi Monaco