Pratola Peligna. Un medico di Sulmona e sua moglie erano partiti per la Grecia, lasciando in sosta la loro Smart fiammante in un parcheggio incustodito situato a cento metri dal Casello Autostradale di Pratola Peligna che porta sull’A/25.
Sarebbe stata un’amara sorpresa quella che avrebbero ritrovato al loro ritorno i due coniugi, se non fosse stato per il provvidenziale intervento degli uomini della Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna, coordinati da Marcello Roselli.
Tre giovani, infatti, avevano pensato bene di smontare l’utilitaria a pezzi portandosela via. Erano quasi giunti alla metà dell’opera, ma intorno alla mezzanotte una pattuglia della Polizia Stradale, in servizio di Vigilanza Autostradale, si è accorta di quanto stava accadendo, intravedendo uno strano movimento all’interno del parcheggio non illuminato.
Gli agenti hanno fatto finta di nulla, ma dopo pochi minuti hanno fatto ritorno al parcheggio, cogliendo in flagranza di reato tre giovani che avevano smontato la parte anteriore dell’autovettura, lasciando la loro auto, pronta per il trasporto a pochi metri di distanza.
Da accertamenti sul numero di targa del veicolo, mediante la banca dati della Polizia di Stato, il veicolo risultava essere intestato a un medico di Sulmona, che avvisato telefonicamente ha riferito di trovarsi in Grecia con la moglie e di aver lasciato la sua Smart nel parcheggio indicato dagli agenti.
Sicuramente una buona notizia quella ricevuta dal professionista che grazie alla Polizia Stradale sicuramente potrà proseguire le ferie tranquillamente.
I tre giovani, P.E. di 22 anni,di Castelvecchio Subequo, M.E. 28 anni di Secinaro e Z.L. 34 anni di Sulmona , sono stati denunciati per concorso in furto aggravato.
Sempre gli uomini della Polizia Stradale di Pratola hanno denunciato il 56enne N.V.C. di Castiglione a Casauria per falso materiale, uso di atto falso e contraffazione del sigillo di Stato.
L’uomo a seguito dello smarrimento della targa d’immatricolazione anteriore della sua autovettura, allo scopo di non spendere denaro per il duplicato della targa, l’ha costruita in proprio riproducendo i caratteri alfa-numerici e i sigilli di Stato.
Pierluigi Monaco