Cinque i borghi del cratere coinvolti. Si tratta di Pescomaggiore, Fano Adriano, Civitella, Santa Maria del Ponte e Fontecchio. A Pescomaggiore il progetto è stato avviato tramite l’associazione di promozione sociale MISA, vincitrice del bando, che ha sostenuto i facilitatori incaricati.
In oltre un anno di lavoro, è stata studiata la percezione che i pescolani hanno del loro paese e del loro territorio e sono state indagate le volontà e le necessità relative alla ricostruzione ed allo sviluppo del borgo. I risultati dell’indagine, avvenuta tramite interviste e questionari, sono stati poi discussi in pubbliche assemblee e rimessi al vaglio della popolazione per individuare, fra le tante istanze emerse nell’analisi degli spazi privati, degli spazi collettivi e dei servizi, gli aspetti sentiti come prioritari.
Tante le attività svolte in forma collettiva che hanno affiancato durante l’anno l’indagine, fra cui numerose accensioni del forno comune, il ripristino di un piccolo giardino all’interno del paese e la realizzazione collettiva su tela di un’immagine condivisa appesa all’ingresso del paese come simbolo beneaugurante.
I risultati del lavoro svolto sono stati raccolti in un documento finale (lo “statuto dei luoghi”) che riporta puntualmente le volontà degli intervistati e le condensa in una serie di linee guida relative alla conservazione e allo sviluppo del borgo, distinte nei tra ambiti di linee guida relative alla tutela e sviluppo degli spazi privati, linee guida relative alla tutela e sviluppo degli spazi collettivi e linee guida relative ai servizi.
Per ciò che riguarda le priorità emerse nelle assemblee, ha riscontrato particolare importanza la necessità di adeguamento, all’interno dei lavori di ricostruzione del paese, del sistema fognario e dell’intero sistema dei sottoservizi, con estensione fino agli edifici attualmente privi di allacciamenti e contestuale manutenzione di strade e piazze; il recupero dell’ex scuola elementare all’uso collettivo, con scioglimento del comodato d’uso che concede l’edificio alla Provincia; la creazione di un consorzio o rete organizzativa che unisca i piccoli proprietari terrieri, i lavoratori, i proprietari dei mezzi agricoli e dei mezzi di trasformazione e li metta in grado di svolgere attività economica in maniera redditizia: l’elezione di un’Amministrazione Separata dei beni di uso civico.