L’Aquila, vulnerabilità sismica degli edifici universitari: lo studio

Nel corso della conferenza “Oltre gli indici di vulnerabilità sismica. La valutazione degli edifici dell’Università de L’Aquila”, che si è tenuta oggi nell’Aula magna del Dipartimento di Scienze umane, sono stati presentati i risultati delle valutazioni sulla vulnerabilità sismica di tre edifici di proprietà dell’Ateneo denominati Coppito 1, Coppito 2 e Roio corpo B.

 

Tutti gli altri edifici di proprietà dell’Ateneo sono stati adeguati alla normativa in occasione della progettazione o riprogettazione per il loro ripristino dopo il sisma del 2009.

“I risultati sono molto confortanti”, dichiara Paola Inverardi, rettrice dell’Ateneo aquilano. “Nessuno dei tre edifici ha infatti presentato criticità rilevanti e soltanto alcuni blocchi necessitano di interventi di miglioramento sismico per aumentare la resistenza di un numero limitato di elementi strutturali”.

Nello specifico, nessuno dei blocchi che compongono gli edifici esaminati mostra un indice di vulnerabilità inferiore a 0,3, mentre nella maggior parte dei casi l’indice di vulnerabilità è risultato superiore al valore di 0,6 richiesto dalle normative antisismiche.

Oltre a presentare questi attesi risultati, la conferenza è stata anche un’occasione per stimolare una più ampia riflessione sulle procedure di valutazione della sicurezza degli edifici, proponendo un approccio interdisciplinare che possa andare oltre – come recita il titolo della Conferenza – le indicazioni sintetiche fornite dagli indici di vulnerabilità per restituire un quadro più approfondito della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti, consentendo azioni di prevenzione del rischio più mirate ed efficaci.

Oltre a seguire le indicazioni delle normative nazionali, infatti, lo studio presentato oggi – condotto da docenti, ricercatori e laureandi del Dipartimento di Ingegneria civile edile-architettura e ambientale (DICEAA) diretto dal prof. Angelo Luongo – si è ispirato alle esperienze maturate a livello internazionale per riuscire a tracciare un quadro analitico completo del comportamento degli edifici in caso di sollecitazione sismica.

“Si è proceduto in maniera molto approfondita prendendo in esame sia il comportamento globale della struttura sia le criticità locali, tenuto conto che gli edifici sono stati realizzati prima che entrasse in vigore la normativa attuale», spiega il professor Dante Galeota prof. Onorario Università degli Studi de L’Aquila. “È stata eseguita un’accurata analisi di ogni singolo edificio sotto il profilo delle caratteristiche dei materiali (calcestruzzo e acciaio), delle loro proprietà meccaniche e dei particolari costruttivi. Sono state quindi effettuate prove dinamiche delle strutture e l’analisi geologica e geotecnica dei terreni, a cui è seguita una fase relativa alle analisi strutturali e alle verifiche di sicurezza”.

Gestione cookie