La squadra Volante della polizia de L’Aquila, ieri, durante un controllo finalizzato alla prevenzione dei reati predatori, ha fermato un 45enne rumeno, M.O., già gravato da precedenti reati contro il patrimonio, indicato quale responsabile del furto di un telefono cellulare compiuto lo scorso giugno. Rintracciato nei pressi di un esercizio commerciale, l’uomo è stato trovato in possesso di un taglierino di cui non ha fornito giustificazione: da lì la decisione di perquisire l’abitazione, dove sono stati identificati due suo connazionali e complici, L.A.M. di anni 60 e O.I. di anni 56.
Complici di quella che si è rivelata una vera e propria banda specializzata nel furto. Nell’abitazione dei tre venivano rinvenuti, oltre al telefono cellulare rubato, 511 oggetti provento di furti avvenuti negli ultimi tempi nel capoluogo: apparecchi elettronici, componenti di termoidraulica, materiale elettrico da assemblaggio, strumenti meccanici, decine di telefoni cellulari, computer portatili, dipinti, un gruppo elettrogeno, armi bianche ed altri oggetti atti ad offendere o “spadini” utilizzati per commettere furti e materiale in rame.
Tutta la refurtiva è stata sequestrata, mentre sono in corso accertamenti per risalire a tutti i proprietari, ma già alcuni di essi hanno un nome. M.O. è stato denunciato per il furto del cellulare, per il possesso ingiustificato di coltello, nonché, unitamente agli altri due cittadini rumeni, per la ricettazione di tutta la refurtiva rinvenuta.