Castel di Sangro. Prima lo spaccio di sostanze stupefacenti avveniva nelle scuole o in luoghi appartati dei giardini pubblici, ora la droga viaggia su internet e sui social network.
Ne sono convinti i carabinieri di Castel di Sangro che hanno scoperto un fiorente mercato di stupefacenti alimentato proprio sui social.
Indagini che hanno portato all’arresto di tre giovani, tutti con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
i primi due finiti in carcere su disposizione del gip del Tribunale di Sulmona, e il terzo arrestato in flagranza di reato durante una perquisizione domiciliare.
A Ziroli che figurava tra gli indagati, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Le indagini di polizia giudiziaria, compiute attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti, condotte dal Nucleo Operativo con l’ausilio delle unità cinofile dei Carabinieri del Comando Legione Abruzzo e Molise e coordinate dal comandante della compagnia Domenico Fiorini, sono state avviate nel novembre scorso a seguito di alcuni sequestri di piccoli quantitativi di stupefacenti, del tipo hashish e marijuana, in possesso di alcuni minori di Castel di Sangro.
Gli sviluppi investigativi hanno così permesso di accertare, che i contatti tra gli arrestati e gli acquirenti avvenivano oltre che attraverso “sms” anche tramite l’uso di “social network”, utilizzando tra loro, termini convenzionali per indicare la sostanza stupefacente. Per il pagamento della sostanza, gli spacciatori accettavano oltre alle banconote anche oggetti in oro.
Nel corso dei controlli, eseguiti a Castel di Sangro, Pratola Peligna, Sulmona e Montenero Val Cocchiara (Isernia), nell’abitazione di uno degli indagati venivano trovati oltre 130 grammi di droga del tipo hashish e due bilancini di precisione, sostanza già suddivisa in dosi e pronta per essere ceduta. Giovanni Ziroli veniva quindi arrestato in flagranza di reato per detenzione e spaccio, e posto ai domiciliari.