Avezzano. La siccità rende preoccupante la situazione nelle campagne abruzzesi dove l’allarme per la carenza di acqua, tradizionale nel periodo estivo, diventa vera e propria emergenza: a rischio soprattutto la produzione marsicana, anche se non sono indenni dal pericolo le altre province.
A sostenerlo è la Coldiretti Abruzzo ricordando che nell’orto d’Italia ci sono attualmente le principali colture in campo (insalate, spinaci, radicchio, indivia, finocchi, le prime carote seminate a febbraio/marzo) ed è iniziata la prima raccolta; la necessità di acqua è molto forte perché incide sulla quantità prodotta. Si stimano già danni per 100 milioni di euro per le aziende agricole della zona.
Per una esigenza di razionalizzazione dovuta alla forte siccità il Consorzio di bonifica Ovest ha invitato (con una nota inviata al Prefetto) i Comuni marsicani di Avezzano, Aielli, Celano, Cerchio, Luco dei Marsi, Ortucchio, Pescina, San Benedetto dei Marsi e Trasacco a predisporre fermi d’irrigazione almeno per tutti i fine settimana “fino a che le condizioni climatiche non determineranno variazioni nel merito” e che a rispondere sono stati già otto Comuni su nove.
“La situazione è molto grave e attualmente si stima già di una perdita del 20-30% della produzione che potrebbe peggiorare ed arrivare al 50% a metà agosto – spiega il direttore di Coldiretti Abruzzo, Giulio Federici – uno scenario veramente preoccupante perché una siccità così anticipata non si verificava da anni.
A rischio è un intero sistema agricolo, che in questo periodo raccoglie i frutti del lavoro di tutto l’anno per destinarli a tutta Italia”.
Coldiretti ricorda che la Marsica comprende un bacino costituito da 13.500 ettari di superficie agricola utilizzata nel cui interno operano complessivamente circa 2000 aziende agricole che assumono annualmente circa 6mila lavoratori e che, dal punto di vista economico, rappresenta il 25% (332 milioni di euro) del valore aggiunto dell’agricoltura abruzzese (1.330 milioni di euro).