L’Aquila. “A volte si confonde il piano dei sentimenti con quello della legge, spesso ci sono anche rappresentazioni distorte e i giudizi diventano non sempre pertinenti”.
Lo ha detto il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, prefetto dell’Aquila nei giorni del terremoto del 2009, a proposito delle vicende giudiziarie relative al sisma di otto anni fa, rispondendo ai cronisti a margine di una cerimonia con la Croce Rossa Italiana nella sede dell’XI Reparto volo della Polizia a Pescara.
“Sono un uomo di legge. Ci sono stati processi, ci sono state condanne e ci sono state assoluzioni. Per me questo vale da un punto di vista della forma. Da un punto di vista della sostanza – ha aggiunto – è ovvio che nulla potrà mai lenire il dolore delle persone che hanno perduto cari, che hanno perduto affetti”.
Prima di deporre una corona al Parco dell’Adriatico, intitolato ai tre agenti (Maurizio Formisano, Fabrizio Di Giambattista e Valerio Valentini), del Reparto Volo della Polizia di Stato,nell’aeroporto di Pescara, il prefetto e Capo della Polizia Franco Gabrielli, ha sottolineato la sua vicinanza alla terra d’Abruzzo, e in particolare all’Aquila, dove è stato Prefetto nel periodo del terremoto.
“È una Regione nella quale ho passato alcuni mesi importanti a livello personale e professionale – ha spiegato – e quindi torno sempre volentieri anche perché per fortuna ho molti amici qui in Abruzzo: persone che mi apprezzano, e per questo, se così si può dire, torno sempre a casa e sempre molto volentieri”.