L’Aquila. Quattro arresti e tre sequestri preventivi. È quanto stanno eseguendo da questa mattina i carabinieri del Noe di Pescara su disposizione della direzione distrettuale antimafia dell’Aquila.
Nel mirino degli agenti amministratori pubblici e imprenditori edili al centro di un’indagine avviata nel gennaio del 2010 e ancora in corso sul recupero e smaltimento delle macerie del sisma dell’Aquila che vede indagate finora 11 persone.
Si tratta di Gianfranco Iacoboni, sindaco di Magliano dei Marsi, e Angelo Iacomini, assessore ai lavori pubblici nello stesso Comune. Gli altri due arrestati sono invece due imprenditori, Franco e Sergio Celi, titolari di un’azienda di lavorazione inerti a Massa D’Albe. L’accusa è quella di concorso in corruzione e traffico illecito di rifiuti.
Il Prefetto ha dichiarato sospesi di diritto, a termini di legge, Iacoboni e Iacomini dalle cariche di sindaco e assessore. Pare che i due abbiano ricevuto regali e promesse di voti per l’emanazione di una delibera di favore durante la campagna elettorale del marzo 2010.
Sequestrata, invece, una cava di 14 ettari gestita dai due fratelli nei comuni di Massa D’Albe e Magliano, oltre a parte dell’impianto di produzione di calcestruzzo che la società ha installato nel nucleo industriale di Bazzano e sei ville a schiera che si trovano a Carsoli delle quali non si conosce la qualità perchè le prove di schiacciamento previste per legge sarebbero state falsificate per ottenere le certificazioni necessarie. Nel complesso il valore dei sequestri ammonta a circa 10 miloni di euro.