L’Aquila. “E’ una situazione assurda. Io ero al lavoro, distante dal luogo dell’attentato, ma mia moglie e i bambini erano in un parco della città e mi sono preoccupato”.
Lo ha raccontato all’ANSA Alfredo Ferella, aquilano, da due anni a Stoccolma dove è Senior Research Scientist all’Università. Fisico, impegnato da anni nell’esperimento Xenon in funzione ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, si è trasferito in Svezia con tutta la famiglia.
“Mia moglie passa tutti i giorni in quella zona a quell’ora per seguire un corso. Fortunatamente la scuola dei bambini era chiusa, quindi è rimasta con loro e non è passata di lì”.
“La Svezia è un Paese davvero aperto alle diversità – prosegue Ferella -. I miei figli sono perfettamente integrati con i coetanei a scuola, non solo svedesi, ma di tante altre nazionalità. Per questo quanto accaduto fa ancora più male”.