I fatti risalgono alla notte del 12 marzo scorso, quando al Pronto Soccorso dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila era giunto il cugino del giovane denunciato, al quale era stato diagnosticato un trauma contusivo al capo con una ferita da taglio sul viso, sopra l’occhio sinistro.
Il malcapitato, subito dimesso dopo le cure del caso, nell’immediatezza non aveva richiesto alcun intervento delle forze dell’ordine, e la notizia era giunta ai carabinieri di Paganica solo grazie ai sanitari del nosocomio che avevano debitamente stilato apposito referto delle lesioni riscontrate. A questi il malcapitato, pur non negando di essere stato ferito con un’arma da taglio, non aveva fornito ulteriori dettagli sulla vicenda.
A questo punto i militari, alle prime ore dell’alba, quando ormai era trascorsa già qualche ora dai fatti, hanno raggiunto immediatamente la vittima presso il suo domicilio, al fine di ricostruire nel dettaglio quanto accaduto e appurare le motivazioni e le dinamiche sottese ad un gesto così grave.
Il marocchino a questo punto si è aperto completamente con i militari, sporgendo formale denuncia verso il cugino convivente, e raccontando nei particolari l’aggressione subita.
Ha precisato infatti che al culmine di una lite avvenuta all’interno del suo alloggio di Tempera, e dovuta alla restituzione della somma di 140 euro che la vittima doveva al cugino ma che al momento non era in grado di onorare, questi lo ha aggredito con un coltello da cucina provocandogli la ferita al volto.
La fuoriuscita del sangue e lo spavento che la situazione potesse ulteriormente degenerare, hanno portato infine la vittima a fuggire via e a raggiungere quanto prima il pronto soccorso.
La dovizia dei particolari emersi ha permesso ai carabinieri di rintracciare il giovane marocchino e la successiva perquisizione del suo alloggio ha consentito di rinvenire, occultato all’interno di un cuscino del divano letto dell’abitazione, il coltello da cucina utilizzato durante l’aggressione, il quale è stato sottoposto a sequestro.