L’operazione, denominata “Costa Dorata”, coordinata dal capo della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, Fabio Ciccimarra, conclude complesse indagini che hanno consentito di disarticolare un fiorente canale di spaccio di cocaina gestito da italiani e albanesi con estensione all’intera regione Abruzzo. Le perquisizioni sono in corso all’Aquila, Avezzano e Alba Adriatica.
Tra gli arrestati, destinatari di misura cautelare da parte del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di L’Aquila, Antonietta Picardi, e concessa dal giudice del Tribunale delle Indagini Preliminari, Romano Gragarella, vi sono sei pregiudicati e tre incensurati. In carcere si trovano 5 albanesi, già noti agli investigatori per vari precedenti per droga: Vladimir Picaku, 29 anni, nato in Albania e residente all’Aquila; Kujtim Picaku, 27 anni, nato in Albania e residente all’Aquila; Ervis Braka, 28 anni, nato in Albania e residente all’Aquila; Naim Grabovaj, 24 anni, nato in Albania e residente all’Aquila; Edison Rrokaj, 26 anni, con precedenti di polizia, nato in Albania e residente all’Aquila. Ai domiciliari ci sono alcuni incensurati italiani dediti, peraltro, allo sfruttamento della prostituzione: Roberto Foschi, 58 anni, residente a Teramo; M.B., 28 anni, incensurato, residente all’Aquila; F.R., 34 anni, incensurato, residente a Teramo; A.O., 31 anni, incensurata, nata in Lettonia e residente a Teramo.
L’operazione ha portato anche al sequestro preventivo di un noto night club di Alba Adriatica, “La bussola”, dove alcuni degli arrestati, oltre allo smercio di droga, sfruttavano anche l’esercizio della prostituzione: dalle indagini è emerso che all’interno del locale le donne destinate alla prostituzione fossero disposte a prestazioni sessuali in cambio di somme di denaro variabili da 100 a 400 euro, in funzione del luogo di consumazione del rapporto.
I poliziotti dell’Anti droga attraverso le intercettazioni telefoniche, servizi di video controllo a distanza e pedinamenti sono riusciti a documentare oltre 40 episodi di spaccio. “Di fondamentale importanza, ancora una volta, sono state soprattutto le intercettazioni telefoniche” ha dichiarato il capo della squadra mobile dell’Aquila, Fabio Ciccimarra.
Da una stima per difetto è emerso che lo smercio di cocaina fruttasse fino ad un importo di 15 mila euro in un solo mese con punte nelle vendite concentrate nei mesi pre-festivi di dicembre e luglio. La droga, destinata al mercato abruzzese, era acquistata da consumatori delle più disparate estrazioni sociali, economiche e culturali.
“Il mercato della droga risponde ad una domanda sempre più forte di consumo attraversato sempre più trasversalmente” ha dichiarato oggi in conferenza stampa Fabio Ciccimarra aggiungendo: “L’Aquila, per la sua posizione geografica è al centro di un corridoio eccezionalmente utile per collegare il Tirreno, dunque il bacino balcanico, con la capitale. Non possiamo sottovalutare un mercato sempre più fiorente”. Sono ancora in corso decine di perquisizioni domiciliari nel capoluogo, ad Avezzano e ad Alba Adriatica: l’operazione coordinata dalla Squadra Mobile dell’Aquila, si avvale del Commissariato di Avezzano, della Squadra Mobile di Teramo e di unità cinofile specializzate.
Elisa Giandomenico