L’Aquila. Venticinque sentenze di condanna per furti e borseggi:
sono quelle emesse negli anni a carico di ‘mamma Borseggio’, una cittadina serba di 36 anni senza fissa dimora e con numerosi precedenti, arrestata dai Carabinieri della Stazione Roma via Vittorio Veneto.
La donna, incinta del decimo figlio, deve scontare un cumulo di pene per 8 anni e 5 mesi di reclusione.
La donna è stata notata da una pattuglia di Carabinieri in abiti civili e in servizio antiborseggio a bordo del bus 64, mentre sbirciava nelle borse e negli zaini dei passeggeri. Quando, poi, ha deciso di lasciare l’autobus ed è scesa alla fermata di via Nazionale, i militari l’hanno seguita per tenerla d’occhio.
La donna si era appostata nei pressi dell’ingresso di un fast food. Proprio lì è scattato il controllo: trovata senza documenti, la 36enne è stata fotosegnalata e il confronto delle sue impronte digitali hanno fornito il racconto di una lunga carriera criminale iniziata da minorenne, nel 1996.
La donna ha lasciato tracce del suo passaggio su buona parte del centro Italia, con precedenti penali, anche con numerosissimi ‘alias’, a Milano, Roma, Firenze e l’Aquila.
La Procura della Repubblica di Roma ha emesso il provvedimento di carcerazione: “vabbè mi avete preso”, è stato il commento della donna fatto ai Carabinieri nella caserma di via Barberini. Subito dopo, la 36enne è stata portata nel carcere di Rebibbia, dove ha iniziato a scontare la sua pena.