L’Aquila. “Oggi possiamo finalmente dire che il percorso verso la ricostruzione è condiviso e trasparente”. Così Pierluigi De Amicis, presidente della Federazione regionale degli ingegneri d’Abruzzo, ha commentato la sottoscrizione dell’accordo sulle abitazioni classificate E tra ordini professionali e commissario delegato alla ricostruzione.
“Negli ultimi mesi” spiega “abbiamo ripetutamente cercato un confronto con il Commissario e con la struttura di gestione dell’emergenza, credendo che siano vitali le scelte partecipate e consapevoli. Del resto, la ricostruzione è una responsabilità degli amministratori che indicano i percorsi, ma anche dei tecnici, delle imprese e dei cittadini che poi quei percorsi li devono seguire fino a portarli a compimento”.
Il presidente regionale degli ingegneri si riferisce alla necessità di un approccio condiviso su obiettivi e problemi che in processi così complicati devono essere esplicitati. Su di essi va aperto un confronto servendosi di chi vive e lavora sul territorio.
“Una scadenza” aggiunge “fissata a prescindere, può non rappresentare le reali esigenze dei cittadini col rischio di creare false aspettative e compromettere il raggiungimento del primo obiettivo di tutti: la ricostruzione sicura e snella, in trasparenza e con l’applicazione di regole certe”.
Soddisfa l’accordo raggiunto che non va in una direzione unica, ma individua precise responsabilità e doveri, rispecchia la volontà comune e fissa una tabella di marcia ragionevole secondo il modello già sperimentato e funzionante per le abitazioni classificate A, B e C. Il percorso individuato, oltre a fornire una necessaria proroga tecnica, è quello di un censimento, a soli fini statistici, dello stato dell’arte della progettazione che lascia piena libertà di contrattazione tra cittadini committenti e professionisti e a loro, ancora, la responsabilità di individuare le scadenze per la presentazione della richiesta dell’indennizzo. Il ruolo dell’organo amministrativo sarà quello di garante del rapporto tra tecnici e committenti. I dati ottenuti dal censimento, infatti, saranno analizzati per stabilire il termine congruo per la presentazione delle istanze.
“La posizione comune è stata raggiunta a garanzia di tutti i soggetti coinvolti e, in primo luogo, dei proprietari degli edifici. La costituzione della banca dati, inoltre, esprimerà il numero degli immobili classificati E non destinati ad abitazione principale. Si riuscirà, poi, ad avere la proiezione degli stanziamenti necessari così da consentire una corretta programmazione a livello centrale”.
Il censimento, infine, permetterà l’individuazione di specifiche difficoltà su ogni singola richiesta di indennizzo. “La progettazione su edifici gravemente danneggiati” ha concluso De Amicis “è complessa e i tempi di ciascun caso possono variare ampiamente. Grazie a questo accordo saranno finalmente chiari tempi e responsabilità”.
Il coinvolgimento dei professionisti, e delle loro rappresentanze istituzionali, costituisce cardine principe nelle future decisioni: con l’individuazione responsabile e partecipata dell’effettivo termine per la presentazione delle domande di contributo si può iniziare a dare certezze a tutta la popolazione. Lo sforzo richiesto ad ogni professionista è fondamentale per determinare una scadenza come data ultima comune. Parte attiva nel percorso è sicuramente in capo ai proprietari che dovranno rendersi parte diligente per la costituzione della banca dati.