L’Aquila. “Riteniamo non più rimandabile la modifica della norma riguardante le abitazioni equivalenti che dal dopo sisma, secondo dati ufficiali, ha riguardato 600 casi, per un ammontare di oltre 157 milioni, il 60% dei quali spesi fuori cratere se non fuori regione”.
Così il presidente dell’Ance provinciale dell’Aquila, Ettore Barattelli, sulla norma emanata dopo il terremoto relativa all’abitazione equivalente, cioè alla possibilità di lasciare l’abitazione di proprieta’ ed avere un indennizzo in danaro per acquistarne un’altra.
“Una fuga di residenti che provoca conseguenze demografiche ed economiche nefaste per la nostra comunità e per il nostro tessuto produttivo.
Per questo – continua Barattelli – nell’ultimo mese abbiamo interessato i vertici delle istituzioni locali e tutti i parlamentari eletti in Abruzzo, di ogni schieramento, per sollecitarli ad intervenire in favore di una modifica della norma in sede di conversione del Decreto 189/2016 ma l’azione di pressing non ha dato, al momento, esito positivo.
La prossima occasione legislativa utile, per far valere gli interessi dei territori colpiti dal sisma del 2009 e salvaguardarli dal danno demografico ed economico, è la discussione del Decreto Mille proroghe che approderà in Parlamento nelle prossime settimane”.
Il presidente dei costruttori conclude spiegando che “siamo tornati a sollecitare i parlamentari abruzzesi a sostenere un emendamento proposto da Ance L’Aquila che propone di circoscrivere la possibilità di acquisto dell’abitazione sostitutiva esclusivamente all’interno dello stesso comune. Questo permette di tutelare tutti i comuni, non solo quello aquilano”.