Sulmona. Alle ore 22,00 circa di ieri, la Sala Operativa del Commissariato di Sulmona ha ricevuto una richiesta di intervento sul numero di emergenza “113” da parte di un dipendente della struttura di accoglienza “I.P.A.B. Casa Santa” di Sulmona per una lite fra due richiedenti asilo.
Il personale della Volante, giunto immediatamente sul posto, constatava la presenza di un ventiquattrenne di nazionalità nigeriana, riverso a terra con una ferita alla schiena, che sembrava prodotta da un’arma da punta.
Il giovane è stato immediatamente trasportato in ospedale con un’ambulanza, dove, riscontrata la perforazione di un polmone e la frattura di una scapola, è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Attualmente è ricoverato presso il reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Sulmona, con una prognosi di 30 giorni.
Il collaboratore della struttura, che aveva chiesto l’intervento della Polizia, pur riferendo al personale del Commissariato, giunto nel frattempo in ausilio della Volante, di non aver assistito alla lite, indicava come probabile responsabile un nigeriano di 27 anni, ospite della struttura, che presentava evidenti ecchimosi sul volto.
Il sospettato è stato pertanto sottoposto a perquisizione personale, estesa anche alla sua camera da letto dove, all’interno di un cassetto del comodino, è stato trovato e sequestrato un cacciavite della stessa dimensione del foro presente sulla maglietta della vittima e compatibile con il tipo di lesione riportata.
Al fine di ricostruire i fatti, sono stati sentiti due ospiti della struttura presenti al momento della lite, che hanno raccontato che i due giovani dividevano la stessa stanza e avevano discusso per futili motivi venendo alle mani, ed erano stati da loro divisi.
Quando ormai la situazione sembrava essere ritornata alla calma, l’aggressore si era allontanato per qualche secondo dalla stanza ed è rientrato colpendo improvvisamente e con violenza alle spalle la vittima. Subito dopo correva in bagno, portando con sé l’arma utilizzata.
La versione fornita dai due testimoni è stata confermata dalle tracce di sangue trovate dalla Polizia Scientifica sulla scena del crimine.
In considerazione del fatto che, solo per un caso fortuito, il colpo inferto non ha prodotto conseguenze irrimediabili alla vittima, l’aggressore è stato arrestato per tentato omicidio e, su disposizione del Sostituto Procuratore dott. Stefano IAFOLLA, è stato condotto presso la Casa di Reclusione di Sulmona.