Alecci ha svolto il suo mandato nel capoluogo abruzzese dal novembre 2012 e si appresta ora a concludere “una straordinaria e impeccabile carriera a servizio dello Stato nelle diverse articolazioni di funzioni, sino al primo incarico prefettizio a Siracusa nel 2000”.
Di Pangrazio lo ha ricordato e ringraziato “per i puntuali interventi sui territori provinciali e nel delicato settore della ricostruzione post-sisma dell’Aquila”. Al termine dell’incontro istituzionale il presidente del Consiglio ha fatto dono al prefetto di un portachiavi raffigurante il guerriero di Capestrano, simbolo della storia e dell’identità abruzzese.
Il prefetto Alecci, nel quadro delle visite programmate in vista del suo collocamento a riposo per limiti di età, si è recato stamani al Comando provinciale carabinieri di L’Aquila.
Ricevuto dal comandante provinciale, colonnello Antonio Servedio, la massima autorità provinciale ha incontrato tutti gli ufficiali ed una rappresentanza dell’intero Comando provinciale; nella circostanza il prefetto Alecci, ha ripercorso i fatti salienti del suo quarantennale iter professionale, soffermandosi sul rapporto privilegiato che lo lega da sempre ai carabinieri, anche in virtù del fatto che il nonno ed uno zio paterni hanno militato nelle file dell’Arma.
Salutato anche dal presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, di cui è “socio familiare” dallo scorso anno, ha altresì richiamato l’importanza che le Istituzioni tutte, assolvano, con abnegazione e senso dello Stato, la loro funzione di rappresentanti della legalità sul territorio, ispirandosi ai valori essenziali del vivere civile.
In tale ottica, il prefetto ha ringraziato tutti i militari del Comando provinciale, ai quali ha riconosciuto impegno, dedizione e massima sensibilità istituzionale.
Il comandante provinciale, nel ricambiare il cenno di saluto, ha inteso, al di là di ogni formalità, rinnovare la stima e la gratitudine di tutti i carabinieri che, nel dott. Alecci, hanno trovato un solido punto di riferimento ed un convinto garante della legalità e delle Istituzioni in ogni circostanza difese con energia e determinazione.
La visita si è conclusa, in segno di tangibile riconoscenza, con la consegna di un volume sui duecento anni dell’Arma, quaranta dei quali vissuti dall’alto funzionario dello Stato al fianco della Benemerita.