L’Aquila. Il Gip del tribunale dell’Aquila ha archiviato la posizione dell’imprenditore aquilano Ettore Barattelli, indagato nell’inchiesta sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto, accogliendo la richiesta inoltrata dalla procura distrettuale antimafia. A comunicarlo è lo stesso legale dell’imprenditore, l’avvocato Attilio Cecchini.
Barattelli era presidente del Consorzio “Federico II”, costituito dopo il terremoto del 2009 per i lavori di ricostruzione. Sulle sue attività si erano concentrate le attenzioni dei Pm, primo tra tutti, Olga Capsso, della Direzione nazionale antimafia, per seguire da vicino non solo le indagini sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’ambito della ricostruzione post-sisma ma anche i tentativi da parte di lobby politico-imprenditoriali che dalla tragedia volevano trarre un certo profitto.
Con Barattelli escono, dunque, di scena anche le altre imprese locali, Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi, che facevano parte del Consorzio ma i cui esponenti non sono stati mai sotto inchiesta. Restano, invece, indagati il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, e l’imprenditore Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp, per i quali gli inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio per tentativo di abuso d’ufficio. L’udienza è fissata per il 14 ottobre. L’inchiesta era partita dalle intercettazioni telefoniche acquisite dai Ros dei carabinieri dell’Aquila, nell’ambito delle indagini della procura di Firenze sugli appalti per i grandi eventi e per il G8 della Maddalena. Secondo gli investigatori, attraverso le sue influenti amicizie politiche, Verdini avrebbe favorito il Consorzio nell’aggiudicazione di appalti.