L’Aquila. Due imprenditori sono stati denunciati dal nucleo di polizia tributaria de l’Aquila nell’ambito dell’inchiesta sulle truffe per il conseguimento illecito di fondi comunitari destinati alle nuove imprese che si insediano nei comuni del cratere sismico.
Due donne, S.T., 50 anni di Pescara, e U.R., 45 anni di Pesaro, risultavano titolari di istanze di accesso al beneficio presentate all’ente erogatore, la Regione Abruzzo, a supporto di una richiesta di contributi rispettivamente di 453 mila euro e 146 mila euro, per l’avvio di attività di commercio all’ingrosso di macchinari industriali e di una sala giochi e scommesse. Ideatore della truffa, anche in questo caso, Carmine Servillo, 39 anni di Pizzoli, già arrestato lo scorso 10 marzo dai finanzieri aquilani, autore materiale della falsificazione dei documenti allegati alle domande di contributo. Si tratta, in particolare, di preventivi di spesa che avrebbero dovuto attestare gli investimenti necessari per l’avvio delle attività e, quindi, la bontà dell’ iniziativa che, come in passato, sono stati predisposti del tutto all’insaputa delle imprese fornitrici, riproducendo arbitrariamente il logo di queste ultime e la sottoscrizione dei rispettivi amministratori. Anche in questo caso i finanzieri sono giunti in tempo, bloccando l’erogazione di pubbliche provvidenze per 600 mila euro.
Complessivamente, l’indagine condotta dal nucleo di polizia tributaria di L’Aquila, sotto la direzione del procuratore della Repubblica Alfredo Rossini e del sostituto procuratore Roberta D’Avolio, ha consentito di sventare tentativi fraudolenti di percepire fondi pubblici per un milione di euro, pari a quasi il 10% dei fondi previsti nel bando, per il sostegno alle imprese ed all’economia delle aree colpite dal sisma, e di indagare 6 persone, di cui una raggiunta dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.