L’Aquila. Nove universitari che alloggiavano nella residenza per studenti dell’Università de L’Aquila, la ex caserma Campomizzi, sono stati espulsi nei giorni scorsi dal dirigente dell’Adsu. La loro colpa? Aver fumato una sigaretta. Un provvedimento pesante per la violazione di un divieto, ma che comporterà per tre di loro la perdita di 5mila euro di borsa di studio e delle 450 euro di deposito cauzionale.
Oltre ad aver posto un posto in cui dormire. Immediate e accese le polemiche scatenatesi successivamente, dal Comitato 3.32 al Blocco studentesco Casa Pound ed il direttivo di Pescara della Lega Nord Abruzzo, che condanna nella maniera più determinata l’espulsione.
“Invece di incentivare la presenza di studenti nel capoluogo abruzzese” si legge nella nota “si cacciano via e si infanga il nome dell’Università de L’Aquila con provvedimenti vessatori e mortificanti contro gli studenti; inoltre, invece di premiare coloro che scelgono L’Aquila come luogo in cui seguire gli studi, li si abbandona in strada, nel vero senso della parola, buttandoli fuori dalla residenza universitaria”.