L’Aquila, false dichiarazioni per ottenere fondi comunitari: due denunce per truffa

Guardia-di-FinanzaL’Aquila. Volevano percepire i fondi dell’Unione Europea destinati alla ricostruzione economica della provincia aquilana, dopo il sisma del 2009. Due persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Tributaria dell’Aquila, diretto dal comandante Leonardo Matera. Si tratta di K.D., 25 anni, cittadina lituana ma residente a Pescara, dove lavora come ballerina di un night club, e C.S., aquilano di 38 anni, considerato il “regista” della truffa, già noto alle Fiamme Gialle per essere stato coinvolto in altri episodi tesi ad ottenere finanziamenti pubblici.

I due, utilizzando e presentando false dichiarazioni sostitutive e falsa documentazione commerciale agli uffici della Regione Abruzzo, che gestiscono i finanziamenti comunitari per favorire nuove iniziative imprenditoriali nell’area del cratere, hanno cercato di ottenere un contributo di oltre 210mila euro per l’avvio di due attività economiche che avrebbero dovuto operare nei settori del commercio di prodotti informatici e della consulenza alle imprese.

Nei giorni scorsi, tra L’Aquila e Pescara sono state eseguite diverse perquisizioni finalizzate all’acquisizione degli elementi di colpevolezza. La ballerina lituana è risultata essere la rappresentante legale delle due imprese, al cui interno figurano anche le sue due sorelle della ragazza.

Gli investigatori, coordinati dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila, Alfredo Rossini e dal Sostituto Procuratore Roberta D’Avolio, hanno verificato la falsità materiale ed ideologica dei documenti presentati per l’accesso al beneficio.

Le due imprese, costituite solo formalmente, erano prive di risorse e mezzi aziendali ed avevano dichiarato quale sede, un immobile inagibile di viale Corrado IV. La documentazione falsa risultava in parte riferibile ad imprese del tutto all’oscuro, in parte ad altri soggetti economici riconducibili all’aquilano.

La Guardia di Finanza, in collaborazione con i responsabili regionali, ha bloccato il pagamento delle somme da erogare, evitando così che i fondi finissero nelle tasche “sbagliate”. I due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per falso di privato in atto pubblico.

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