L’Aquila. La notizia era circolata lo scorso lunedì e subito aveva scatenato le ire delle associazioni studentesche, l’Udu in primis, che aveva parlato di una “rapina” ai danni dell’Università de L’Aquila. Le voci, infatti, parlavano di un taglio di oltre 2milioni e mezzo di euro per l’Ateneo aquilano, già martoriato dall’effetto sisma del 2009.
Salvo poi ricevere l’immediata smentita direttamente dal Miur, il Ministero dell’Università e della Ricerca, che definisce la notizia semplicemente “destituita di qualsiasi fondamento”. La nota è stata inviata direttamente all’Università del capoluogo abruzzese e parla di una prima assegnazione di oltre 68milioni di euro, confermando, inoltre, le assegnazioni previste dall’Accordo di programma stipulato tra la stessa Università e il Ministero nel dopo terremoto.
“Ma il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario” replica l’Udu de L’Aquila “è ben descritto dal Decreto Ministeriale del 21 dicembre 2010 n. 655, firmato dallo stesso Ministro e fruibile nel sito del Ministero nella sezione atti ministeriali. Nell’articolo 1 comma b si legge che all’Università degli Studi dell’Aquila viene disposta una assegnazione pari a quella disposta nell’anno 2009, al netto degli interventi straordinari, ridotta del 3,72%. La Ministra Gelmini, i cui studi giuridici sono ben noti a tutto il Paese, saprà benissimo che il decreto di riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario è un atto dalla piena valenza giuridica e contabile, tanto da essere registrato alla Corte dei Conti e da essere in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Siamo particolarmente felici di accogliere la notizia di una nota del Miur, che confermerebbe la cifra per l’Università dell’Aquila prevista dall’Accordo di Programma, a dispetto dunque del decreto ufficiale firmato dalla Gelmini. La Ministra Gelmini avrà evidentemente cura di rassicurare anche formalmente tutti noi, chiarendo, non con un semplice comunicato stampa, ma con atti ufficiali, quale sia la copertura del 3.72% tagliato da decreto, ma assicurato dalla nota. Invece che negare l’esistenza di un decreto da lei firmato e già registrato, sarebbe stato più opportuno che il Ministro riconoscesse l’errore, rivendicando una successiva modifica, che ad oggi rimane una rassicurazione”.
Il commento del Rettore Ferdinando Di Iorio. “Faremo delle verifiche e se ci verrà dato tutto quello che è previsto nell’accordo di programma non ricorreremo al Tar. Nel decreto ministeriale della Gelmini invece si prevedono dei tagli. Nella nota dicono invece che non ci saranno questi tagli. Faremo le nostre verifiche”.