L’Aquila. Atti di bullismo nei confronti di coetanei, maturati in un contesto di prepotenze, soprusi e minacce, che in un caso sarebbero sfociate anche in una rapina, con tanto di aggressione, ai danni di un giovane. Gli agenti della squadra mobile e della volante di L’Aquila, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale dei minorenni, hanno arrestato due 17enni, con le accuse di rapine e lesioni personali nei confronti di un loro coetaneo. L’arresto dei due minorenni-terribili si è consumato al termine di una laboriosa indagine, effettuata dalla polizia che ha controllato, nel corso delle ultime settimane, i movimenti di un gruppo di giovani aquilani (nel quale facevano parte i due minorenni arrestati), composto anche da ragazze. I due minorenni, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, avrebbero messo in atto comportanti tali da incutere timore nei loro coetanei, ragione per la quale non sono da escludere episodi analoghi, che poi non sarebbero mai stati denunciati. Nelle scorse settimane, i controlli predisposti dalla questura nelle vicinanze degli istituti scolastici cittadini, nel centri commerciali (e comunque nelle zone solitamente frequentate dal “branco”) avrebbero consentito di cristallizzare l’atteggiamento degli indagati e dei componenti della banda, muniti in alcuni casi di strumenti atti ad offendere. Le indagini, almeno inizialmente, non sono state semplici, soprattutto perché nell’immediato è mancata la piena collaborazione delle vittime delle prepotenze, con ogni probabilità intimoriti. Con cautela, gli agenti però sono riusciti ad instaurare un clima di collaborazione, che successivamente ha consentito di rimettere alla magistratura un rapporto dettagliato, dal quale poi sono scattati i provvedimenti cautelari nei confronti dei due studenti. In una nota, la questura ricorda che “tali comportamenti devianti, possono essere contrastati con efficacia solo con le segnalazioni delle vittime”.