L’Aquila città prototipo per l’intero Paese quanto a “disaster recovery” (capacità di ripristinare i servizi di un sistema informatico forzatamente inattivo a causa di calamità naturali o a seguito di azioni colpose o dolose) e business continuity. Il ministro per l’Innovazione Renato Brunetta ha indicato questo obiettivo per L’Aquila degli investimenti, della cultura, dell’innovazione, del know how, dove Prefetture, Ministeri e pubbliche amministrazioni si possano ”abbeverare”.
Prima di chiudere il Forum sull’Innovazione, nell’odierna tappa abruzzese, il Ministro ha illustrato le peculiarità del progetto Aquilab, ”esempio virtuoso di sinergia pubblico/privato” che vede coinvolti Ministero, Università e Comune dell’Aquila, Unicredit e Telecom. Brunetta, presente nella città terremotata sin dai giorni immediatamente successivi all’evento, con iniziative a sostegno dell’Ict, ha ripercorso l’iter che ha portato ad Aquilab.
Il Ministro non ha nascosto le sue ambizioni. Fare dell’Aquila, nei prossimi due o tre anni, la città più cablata, polo d’eccellenza per Ict, settore chimico-farmaceutico e spaziale. Ma per raggiungere tali traguardi il Ministro ha definito ”imprescindibile” la formazione e l’innovazione. Anche nelle pubbliche amministrazioni. Non a caso L’Aquila è stata indicata come sede distaccata della Scuola di alta formazione PA, struttura tradizionalmente gelosa della propria centralità. ”Un evidente salto di qualità per questa città” ha sottolineato Brunetta “provata ma non distrutta, dove tutte le comunità potranno innervarsi di competenze e sapere”.
L’Aquila dunque nuovo modello di città, evoluta nei servizi offerti, dove le attività bancarie si interfacciano con quelle del Comune e viceversa.