L’Aquila. Ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste dal Procuratore capo della Repubblica dell’Aquila Alfredo Rossini e del sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Olga Capasso. E’ durato due ore circa l’interrogatorio di Ettore Barattelli, l’imprenditore aquilano indagato per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta relativa agli appalti del G8 e della ricostruzione post-sisma.
“Ho ribadito quanto già detto nelle precedenti dichiarazioni spontanee” ha dichiarato Barattelli “fornendo delle precisazioni che mi sono state richieste dal magistrato circa gli appalti, nei quali il Consorzio Federico II non rientra assolutamente in quanto lo stesso è un centro servizi per gli associati. Gli unici affidamenti sono i puntellamenti in cui la Bpt non rientra. Ho fatto, quindi, queste precisazioni e ho lasciato una memoria tecnica nella quale sono illustrati tutti quelli che erano i percorsi giuridici degli appalti delle aziende consorziate”.
Alla domanda dei cronisti se era a conoscenza che Fusi era presidente della Btp, Barattelli ha risposto: “Si lo sapevo, ma non ero a conoscenza dei suoi rapporti con Denis Verdini, l’ho appreso solo dopo, quando sono stato informato dell’idea di presentare il Consorzio come poi è avvenuto, nell’appuntamento preso dall’onorevole Verdini”.
Proseguono intanto le indagini, che vedono coinvolti, oltre a Barattelli, Denis Verdini, coordinatore nazionali del Pdl, e Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp, impresa che fa parte del consorzio Federico II.
L’inchiesta è tesa a provare, oltre all’abuso d’ufficio, anche la corruzione nell’ambito di presunti favori ottenuti nella realizzazione di opere dopo il sisma dell’aprile 2009.