Tre anni di reclusione per l’ex rettore dell’Università dell’Aquila Ferdinando Di Orio, riconosciuto colpevole dal Tribunale di Roma di concussione nei confronti di un docente dello stesso ateneo, Sergio Tiberti.
La sentenza è stata pronunciata stamani dopo tre rinvii.
Il 12 novembre scorso il pm aveva chiesto sei anni. Condanna anche alla confisca dei beni da parte dello Stato per 89 mila euro, l’equivalente della somma che la giustizia ha stabilito debba essere risarcita al professor Tiberti.
Il tribunale di Roma ha disposto inoltre, in forma esecutiva, che Di Orio versi entro due mesi a Tiberti una provvisionale di 18 mila euro come anticipo: in un successivo procedimento civile sarà fissato l’ammontare del risarcimento che spetta al professore. L’ex rettore è stato anche condannato a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.
LA NOTA DI FERDINANDO DI ORIO
Il Tribunale di Roma ha ritenuto non sussistente il reato di concussione nei confronti del prof. Ferdinando di Orio e ha quindi derubricato l’ipotesi accusatoria nel reato di Induzione (Legge Severino).
La difesa del prof. Di Orio, rappresentata dall’avv. Mauro Catenacci e dall’avv. Guido Calvi, ritiene non sussistente anche questa ipotesi che appare priva di consistenza probatoria e pertanto impugnerà la sentenza nella certezza che la Corte di Appello di Roma perverrà ad una assoluzione piena del prof. Ferdinando di Orio.