L’Aquila. Aldo Bonomi, Paolo Leon, Cesare Trevisani, Vittorio Magnago Lampugnani, Giuseppe De Rita ed Alvaro Siza. E’ questo il pool di esperti di livello mondiale (sociologi, architetti, urbanisti, economisti) che andrà ad affiancare la Strutture tecnica di Missione, guidata da Gaetano Fontana, per pensare all’Aquila di domani.
Il team si riunirà il 26 di luglio in occasione del convegno dal titolo ”Ricostruzione: strategie per il futuro”. Il progetto è stato illustrato questa mattina dal Commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi, dal vice Massimo Cialente, da Gaetano Fontana, dal presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo, e dal vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Giorgio De Matteis.
”Dal 26 di questo mese” ha detto Chiodi “si aprirà un dibattito per andare oltre la ricostruzione fisica della città. Ora sappiamo su che cosa stiamo lavorando per il recupero edilizio dell’Aquila, ma non sappiamo cosa sarà di essa oltre il 2020 ed oltre l’aspetto più propriamente materiale. Questi anni devono servirci a preparare ciò che sarà dopo, ciò che lasceremo alle generazioni future. Per questo è necessaria una visione strategica d’insieme affinché L’Aquila diventi molto più forte e competitiva dell’ante sisma. E’ il dovere di una classe dirigente sempre: programmare ed investire nel futuro; è un dovere ancor più della classe dirigente locale perché si stanno utilizzando fondi del Paese al quale dobbiamo mostrare un risultato che mai si é visto in altre occasioni”.
Il Commissario ha poi sottolineato che l’autoreferenzialità non giova a nessuno. Ecco perché si è voluto coinvolgere i massimi esperti del settore, senza limiti di competenze e nazionalità.
Sia Chiodi che Cialente hanno ammesso l’esistenza di tantissimi problemi ancora legati all’emergenza, ma hanno ribadito che affinché L’Aquila possa fare un salto di qualità, diventare vetrina del sapere e del saper fare, è necessario “aprirsi al genio ed alla competenza di figure di grido”.
Antonio Del Corvo, dal canto suo, ha auspicato che questo momento di alta riflessione si concluda il prima possibile, per far spazio alle decisioni. De Matteis, infine, ha esortato ad innalzare i toni del dibattito: ”Bisogna lasciare alle generazioni che verranno un futuro, altrimenti a nulla sarà valso far tornare all’Aquila i nostri figli, iscriverli alle scuole, mantenere il livello formativo dell’Università, lottare ogni giorno per tornare a vivere”.
E mentre da una parte i massimi esperti internazionali venivano coinvolti nel processo di ricostruzione, poco distante nasceva Cantiere AQ, la nuova associazione nazionale per una ricostruzione partecipata e monitorata. Un vero e proprio organismo aperto, aperto al contributo di tutti coloro che hanno a cuore la loro città e vogliono contribuire con idee, progetti, suggerimenti.
La prima riunione operativa è prevista per il prossimo 19 luglio e vedrà la partecipazione di Massimo Cialente, dell’onorevole Giovanni Lolli, di Maria Rita Lorenzetti, Commissario per la ricostruzione post terremoto in Umbria, dei giornalisti Piero Badaloni, Giuseppe Giulietti e David Sassoli.
“A loro” ha spiegato l’assessore comunale Stefania Pezzopane “chiederemo di fare da ponte con il resto del Paese e con l’Europa, di monitorare la ricostruzione dell’Aquila, di far capire all’Italia intera qual è la vera situazione in città e quali le nostre reali esigenze. Con l’attenzione e il supporto di osservatori nazionali, giornalisti, esponenti del mondo politico, della cultura, scrittori riusciremo a sollevare la cortina di omertà di certa stampa, che disinforma, lasciando passare il messaggio che qui tutto è risolto e che noi aquilani abbiamo già ottenuto tutto, anzi troppo”.
Ogni mese l’Associazione proporrà momenti di incontro e di confronto e per i prossimi appuntamenti hanno già dato la loro disponibilità Nichi Vendola e Sabina Guzzanti.