Sulmona. Dai pendii innevati di Roccaraso al cuore di Parco (Pescasseroli), dall’altopiano delle Cinquemiglia passando per la Valle Peligna fino alla Marsica, l’attività di riabilitazione della Asl – oltre 56.000 prestazioni l’anno e un trend in continua crescita – porta la ‘firma’ di garanzia del servizio Asl ubicato in via Gorizia a Sulmona.
Il centro – una felice sintesi di moderni macchinari, tecniche specialistiche e personale sempre sintonizzato sull’aggiornamento professionale – appena pochi giorni fa ha superato, per il 13esimo anno consecutivo, l’ ‘esame’ di laurea della certificazione di qualità.
Rispetto all’ultima verifica però (3 anni fa) insieme al massimo dei voti, sul ‘libretto’ dell’unità operativa di riabilitazione stavolta è stata vergata anche la lode.
Infatti la commissione nazionale incaricata dell’accertamento sulla qualità (Uni En Iso 9001:2008), non ha avanzato (fatto non certo consueto) né obiezioni né imposto correttivi allo svolgimento dell’attività. Una promozione piena, spalmata in un arco ultradecennale, in linea col crescente consenso espresso dalla curva del gradimento dell’utenza. Non a caso, nel 2015, oltre ai pazienti cronici, hanno varcato l’ingresso della sede della riabilitazione a Sulmona, 75 nuovi pazienti per il recupero attuato dopo traumi ed eventi gravi (es: ictus cerebrale).
Una nuova pattuglia che ha portato a frantumare la soglia delle 12.000 prestazioni, facendo posizionare il contatore a quota 12.402. L’unità operativa di riabilitazione comprende sia casi di traumi gravi (oltre all’ictus, malattie neurodegenerative e difficoltà della parola) sia casi più ‘leggeri’, tra cui scoliosi, alterazioni della colonna vertebrale, piede piatto e ginocchio valgo che, nel 2015, hanno fatto registrare 9.203 prestazioni.
A questa attività va aggiunta quella di fisiokinesiterapia, relativa alla ginnastica per la postura e per prevenire disturbi muscolo-scheletrici: 34. 687 prestazioni nel 2015. La struttura di via Gorizia, diretta da Agata Arquilla, affiancata per la parte amministrativa da Antonella Caroselli, svolge un ruolo fondamentale, in particolare, nella riabilitazione delle donne che hanno subito interventi chirurgici al seno a causa di tumori.
La ripresa fisica, dopo il trauma, passa anche attraverso uno specifico trattamento, il linfodrenaggio manuale. Quest’ultimo serve, in sostanza, a drenare (cioè a far defluire) i liquidi che ristagnano nel corpo a seguito delle conseguenze dell’operazione al seno. 1.000 le prestazioni di questo tipo compiute lo scorso anno a beneficio, oltreché di un’utenza in larga maggioranza femminile, di pazienti maschi per strascichi del post operatorio legati alla prostata.
I tumori della mammella in Valle Peligna hanno un’incidenza superiore ad altre aree della Provincia di L’Aquila e difatti il 33% dei pazienti complessivi adulti trattati è costituito da donne operate al seno per tumore e quindi bisognose del linfodrenaggio.
Il servizio di riabilitazione ogni anno distribuisce a costo zero un centinaio di opuscoli all’utenza: un piccolo manuale delle regole da seguire, a casa, per evitare di compiere manovre o movimenti sbagliati durante il percorso di recupero.