L’Aquila. “Signor Ministro, abbiamo letto le sue dichiarazioni sui fatti di Roma del 7 luglio scorso. E la informiamo che di quel che è accaduto gli unici responsabili siamo noi, cittadini aquilani, madri, padri, figli e figlie. E ci assumiamo tutti uniti piena e unica responsabilità”.
Inizia così la lettera che l’assemblea dei cittadini aquilani ha indirizzato al ministro degli interni Roberto Maroni, dopo che nei giorni scorsi, dopo le manganellate delle forze di polizia ai manifestanti aquilani, in molti, fra Digos, Questura e Polizia avevano assegnato a degli infiltrati dei centri sociali il ruolo di provocatori. Quasi come giustificazione della violenza. E’ una presa di responsabilità e al tempo stesso una rivendicazione dei propri diritti, quella degli aquilani, che chiedono di procedere alla sostituzione di quanti hanno sbagliato e si mettono a disposizione del Ministro degli Interni per lo svolgimento dell’inchiesta.
“L’attenzione data dal governo alle presunte provocazioni – prosegue la lettera – vuole solo spostare l’attenzione rispetto ai problemi e alla richieste dei cittadini, ovvero il loro SOS ricostruzione: sospensione delle tasse, occupazione e sostegno all’economia”.
E già per questa settimana gli aquilani hanno annunciato di tornare a Roma, per una iniziativa sull’informazione e per presentare il materiale fotografico e video sulla manifestazione del 7 luglio.
La lettera degli aquilani a Roberto Maroni
Eleonora Falci