Castelvecchio Subequo. Il culto di Sant’Antonio Abate, molto radicato nell’Abruzzo rurale e montano, rappresenta una delle espressione più diffuse da un punto di vista antropologico della religiosità popolare.
E’ il Santo per eccellenza, molto venerato nella cultura contadina, in virtù dell’essere protettore degli animali, quali risorse basilari nell’economia della società agricola-pastorale. Celebrare tale rito, all’inizio dell’anno, subito dopo l’Epifania, con la benedizione degli animali e l’accensione di fuochi, è un evento particolarmente simbolico e ricco di credenze, per esorcizzare i mali e così poter meglio affrontare il nuovo anno lavorativo nei campi e nei pascoli.
Anche nei paesi della Valle Subequana per il 16 e il 17 gennaio 2016, si ripetono tali riti (Castel di Ieri, Secinaro). In particolare la Pro Loco di Castelvecchio Subequo, capoluogo del comprensorio, dopo aver già rappresentato il presepe vivente nelle trascorse feste natalizie, per il Sant’Antonio propone il seguente programma:
Sabato 16 gennaio.
Dalle ore 16:00 I “Compari” di Sant’Antonio con mantelli neri e musicanti, girano per le strade e le rue del paese per la questua, nel mentre due attori, uno impersona Sant’Antonio (Domenico Iandimarino) e l’altro il diavolo col forcone (Venanzio Ricotta), simulano le scene narrate nella famosa filastrocca e canzone popolare “Ju Sant’Antonio”: dispetti e tentazioni del diavolo che sfidano la saggezza e la pazienza del Santo.
Domenica 17 gennaio 2016
– Ore 15:30 Ritrovo con gli animali e i mezzi agricoli in Piazza Primo Maggio;
– Ore 16:15 Benedizione degli animali e dei mezzi agricoli;
– Ore 17:00 Accensione del grande Fuoco di Sant’Antonio;
– Ore 17:30 Ballo della Pupa (musica e canti a cura di Luciano Paolini, Fausto Giangregorio, Danilo Marinopiccoli, Roberto Celeste, Mauro Acconcia, Francesco Frittella, Valentino Amicosante, Federico Pavone);
– Ore 19:00 Degustazione di prodotti tipici e del cibo tradizionale del Santo: le ciaciotte (granturco lesso).
Per info: 3476057413