L’Aquila, terremotati intasano Facebook contro oscuramento protesta da parte della Rai

facebookL’Aquila. Gli aquilani non si danno per vinti. La mancata informazione della manifestazione del 16 giugno da parte di Tg1 e Tg2 non sembra essere stata digerita dai terremotati d’Abruzzo, che, dopo aver proposto lo stop al pagamento del canone Rai, nella giornata di ieri hanno anche intasato i profili del social network Facebook dedicati ai due notiziari nazionali.

Sono tantissimi gli utenti che hanno, infatti, denunciato la mancata informazione delle due principali emittenti del servizio pubblico, ricorrendo anche a commenti che non possono certo definirsi come essere stati scritti da qualcuno con “i peli sulla lingua”.

“Schiavi” è, infatti, soltanto una delle parole più ricorrenti nelle pagine in questione, che hanno affollato a tal punto i profili da costringere gli amministratori a chiudere temporaneamente lo spazio.

“Finchè ha fatto comodo” scrive, ad esempio, una donna, “L’Aquila era su tutti i vostri titoli. Ora avete ignorato 20mila persone che non sono state seppellite dalle macerie, ma che sta seppellendo questo Stato. Italiani, state attenti, questa è dittatura”.

Migliaia anche le e-mail di protesta agli indirizzi delle due testate, divulgati sempre attraverso i social network. E, al commento di qualche amministratore che spiega che non si tratta delle mail ufficiali, gli aquilani rispondono per niente intimoriti, invitando ugualmente a far sapere a chi di dovere qual è il loro pensiero.

Nel frattempo, è già nato un nuovo gruppo tra gli appartenenti alla comunità di Facebook. Si tratta di “No L’Aquila? No canone Rai”, in cui gli amministratori invitano gli utenti aquilani a “non pagare il canone Rai finché non venga restituita dal servizio pubblico la giusta dignità ai fatti che accadono nella nostra città”. Una forma di protesta che si aggiunge all’evento in programma per il primo luglio e lanciato sempre attraverso il social network più famoso d’Italia. Si chiama “No Tg1 Day” e consiste nell’utilizzo, come foto profilo, del logo del Tg1 sbarrato in segno di protesta da una croce. 

“Per Augusto Minzolini la manifestazione aquilana è stata ritenuta meno interessante di un servizio dedicato nientemeno che alla Nutella” si legge nella pagina dedicata all’evento, a cui hanno già aderito un centinaio di persone. “Per il Tg2 questa volta non c’è stato spazio per i terremotati, perchè bisognava parlare assolutamente dei danni derivanti dagli interventi estetici. Un’emergenza nazionale. E in generale la reale situazione del cratere sismico, dove ci sono 16mila disoccupati, milioni di metri cubi di macerie ancora da rimuovere, una città ancora da ricostruire, centiania e centinaia di persone che dormono ancora in garage, baracche e divani di amici e parenti perchè le Case e Map non sono per tutti. Per questi dipendenti pubblici dei tg della Rai, pagati dai contribuenti profumatamente, non sono una notizia, a differenza delle sagre di prodotti tipici in Val Brembana e Cisternino, dei reportage sui gatti, sui cardellini o sulla passione degli italiani per la pastasciutta, delle tette al vento di qualche velina, parperina, letterina al mare. Giorgio 1 luglio mettiamo tutti la foto che vedete in questo eventi, diciamo no al Tg1. Noi vogliamo un’informazione libera”

 

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